L’Iss ha pubblicato un Report sulle tecnologie digitali, l’uso e le potenziali problematicità di strumenti tra la popolazione adolescenziale, nell’ambito dello studio multicentrico internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) svolto in collaborazione con l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Hanno l’ansia di accedere a tutti i social network a cui sono iscritti, anche contemporaneamente, con l’obiettivo di trascorrere online quanto più tempo possibile. Restare offline può scatenare persino una crisi di astinenza, o far perdere completamente il controllo e la cognizione del tempo. Sono solo alcuni degli effetti che derivano dall’uso problematico dei social negli adolescenti. Li utilizzano, ogni giorno, circa quattro giovani su cinque e tra questi il 10% rischia serie ricadute sul suo benessere psico-fisico. A mettere in guardia dagli effetti negativi di un utilizzo inappropriato dei social network è l’Istituto Superiore di Sanità che, di recente, ha pubblicato un Report sulle tecnologie digitali, l’uso e le potenziali problematicità di strumenti tra la popolazione adolescenziale.
Il documento rientra nell’ambito dello studio multicentrico internazionale HBSC (Health Behaviour in School-aged Children) svolto in collaborazione con l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Ma le ‘sorprese’ che emergono dal Report non finiscono qui: il mondo virtuale può essere così travolgente da indurre chi lo frequenta a trascurare quello reale, perdendo interesse per le attività quotidiane e per le relazioni vis à vis, comprese quelle con i propri genitori che possono essere tese e conflittuali. Lo studio ha coinvolto 89.321 ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 17 anni di età, provenienti da tutta Italia.
Le ragazze appaio più vulnerabili e quindi maggiormente esposte al rischio di un uso problematico dei social media, a prescindere dalla fascia di età. Il divario tra i due sessi si allarga particolarmente nei 13enni, 15enni e 17enni, dove le femmine che mostrano un uso problematico dei social risultano il doppio rispetto ai maschi. Inoltre, per i ragazzi l’uso problematico dei social media sembra avere il suo picco negli 11anni, per poi diminuire progressivamente fino ai 17, la categoria che riporta una prevalenza minore. Le ragazze invece evidenziano un aumento tra gli 11 e i 13 anni, per poi mostrare, negli anni successivi, minori livelli di problematicità. Il genere maschile, infine, risulta più esposto a tutti quei rischi associati ai videogiochi. Circa quattro ragazzi su cinque riportano un uso quotidiano o settimanale, rispetto a una quota ridotta di ragazze, circa due su cinque.
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