Gli scienziati hanno scoperto che le anomalie si verificavano specificamente in un’area chiamata ‘neostriato anteriore’, posta all’interno del ganglio basale, una struttura situata in profondità nel cervello
Una parte del cervello associata al movimento presenta delle anomalie nei bambini con disturbi del linguaggio in età evolutiva, il cosiddetto Disturbo specifico del linguaggio o disfasia. Resa nota sulla rivista Nature Human Behaviour, la scoperta di esperti della Georgetown University Medical Center, ha il potenziale per migliorare diagnosi e trattamento delle difficoltà linguistiche. I ricercatori hanno indagato le anomalie cerebrali nel disturbo specifico del linguaggio. Questa condizione, che influisce sullo sviluppo di vari aspetti del linguaggio, viene considerato il più comune disturbo dello sviluppo, riguardante il 5-7% dei bambini in età prescolare.
Nel bambino con disturbo specifico del linguaggio, la normale acquisizione del linguaggio è alterata fin dalle prime tappe dello sviluppo. Gli scienziati hanno scoperto che le anomalie si verificavano specificamente in un’area chiamata ‘neostriato anteriore’, posta all’interno del ganglio basale, una struttura situata in profondità nel cervello. Per comprendere meglio perchè si verificano i disturbi del linguaggio, i ricercatori hanno analizzato i risultati di 22 articoli che esaminavano le strutture cerebrali nelle persone con il disturbo, e poi hanno utilizzato un nuovo metodo di calcolo per identificare pattern comuni di anomalie nei diversi studi. Hanno determinato che il neostriato anteriore presentava delle anomalie nel 100% degli studi che esaminavano la struttura del cervello di questi pazienti.
“Speriamo che identificando le basi neurali delle difficoltà del linguaggio in età evolutiva possiamo contribuire ad aumentare la consapevolezza di un disturbo importante, ma anche piuttosto sottovalutato,” afferma il primo autore dello studio, Michael Ullman, direttore del Laboratorio di Cervello e Linguaggio presso il Georgetown University Medical Center. “È ora necessario comprendere esattamente come il neostriato anteriore potrebbe portare alle difficoltà linguistiche”. Lo studio, sostiene Ullman, suggerisce anche l’utilità potenziale di farmaci in uso per migliorare i disturbi del movimento dovuti a disfunzioni del ganglio basale, come quelli che agiscono sui recettori della dopamina. Inoltre, le anomalie del ganglio basale potrebbero potenzialmente fungere da biomarcatori precoci una maggiore probabilità di problemi del linguaggio in età evolutiva, portando potenzialmente a terapie precoci.
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