Le nuove indicazioni sono state diffuse sia per l’esponenziale aumento dei casi, al momento particolarmente grave nelle Americhe, che in vista dell’avvicinarsi dell’estate, stagione di maggiore circolazione della zanzara tigre
Potenziare la sorveglianza contro la Dengue, implementare le bonifiche e formare il personale sanitario, fornendo indicazioni anche ai cittadini. Sono queste, in sintesi, le indicazioni contenute in una nuova circolare del Ministero della Salute indirizzata alle Regioni. I governi regionali dovranno provvedere alla predisposizione, previa programmazione, di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori, individuando tutti i potenziali siti a rischio. Inoltre, sarà loro compito occuparsi anche della comunicazione, al fine di aumentare la consapevolezza dei rischi correlati alla Dengue. Previsti controlli anche nelle donazioni di sangue.
Le nuove indicazioni sono state diffuse sia per l’esponenziale aumento dei casi, al momento particolarmente grave nelle Regioni delle Americhe, che in vista dell’avvicinarsi dell’estate, stagione di maggiore circolazione della zanzara tigre. La nuova circolare, firmata dal direttore della prevenzione Francesco Vaia, invita le Regioni a predisporre tutte le misure previste dal Piano Nazionale di Prevenzione (PNA). In particolare, con questo documento si chiede di potenziare la sorveglianza dei casi umani di dengue su tutto il territorio nazionale, soprattutto in termini di tempestività, di rispetto dei flussi di comunicazione e sensibilizzando gli operatori sanitari, tra cui pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, per permettere la rapida identificazione dei casi.
Per il Ministero è anche necessario implementare tutte le azioni di bonifica ambientale previste mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare, come la rimozione dei potenziali focolai larvali, la pulizia e manutenzione di quelli inamovibili, lo sfalcio della vegetazione incolta. Ancora, la nuova Circolare sottolinea la necessità di provvedere alla predisposizione di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori. Serve anche, si legge nel documento, “individuare, come da linee guida riportate in allegato 17 del PNA 2020-2025, tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive, quali Aedes aegypti, e predisporre tutte le misure di sorveglianza e controllo atte a prevenire e contrastare il possibile ingresso e successiva diffusione di questi potenziali vettori di arbovirosi”.
Per quello che riguarda la formazione del personale si indica di provvedere all’aggiornamento in tema di Dengue, così come di altre arbovirosi considerate nel PNA, per diretti val personale sanitario, operatori addetti allo svolgimento degli interventi pulizia, sanificazione e disinfestazione e alla cittadinanza, “al fine di creare la situazione ottimale per l’attivazione di misure utili al contrasto ai vettori e alla prevenzione dell’esposizione alle punture e per l’identificazione tempestiva dei casi di infezione”, si legge ancora nella circolare. Ma il ministero indica anche la necessità di “provvedere alle attività per una corretta comunicazione che aumentino la consapevolezza del rischio dengue in ambito pubblico – come scuole, aree urbane,luoghi ricreativo-sportivi, etcc… – e tra gli operatori sanitari che incoraggino comportamenti attivi di prevenzione e controllo dei vettori, a livello individuale e nella comunità”. Nell’atto si fa riferimento anche i controlli che dovranno essere fatti per la donazione di sangue donazioni di sangue/emocomponenti, compreso il sangue cordonale, e di organi, tessuti e cellule comprese le cellule staminali del sangue periferico e midollare.
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