L’OMS stima che nel mondo questo virus provochi ogni anno 33 milioni di infezioni acute delle basse vie respiratorie, con più di tre milioni di ricoveri e 59.600 decessi nei bambini sotto i 5 anni e oltre un milione di ricoveri e 27.300 decessi nei bambini di età inferiore a 6 mesi
“Evitare il contatto ravvicinato con persone malate, lavare frequentemente le mani, evitare di toccarsi gli occhi, il naso o la bocca, seguire una buona igiene respiratoria e il galateo della tosse” sono queste le misure per prevenire il contagio da virus respiratorio sinciziale (VRS) indicate dal Ministero della Salute in una circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione, Francesco Vaia, e basata sulle raccomandazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’Ecdc.
“Il virus – si legge nella Circolare – è altamente trasmissibile e causa epidemie annuali, durante l’autunno e l’inverno. L’infezione da VRS rappresenta la prima causa di bronchiolite e quindi di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita, di infezioni respiratorie acute (ARI), di bronchite asmatica/asma nei bambini, adolescenti e giovani adulti, di riacutizzazione di BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) negli adulti e anziani e di polmonite interstiziale con Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) nell’anziano, soprattutto se in presenza di co-morbidità (patologie polmonari croniche, cardiache croniche, cerebrovascolari, renali croniche e altre condizioni immunocompromettenti)”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che nel mondo questo virus provochi ogni anno 33 milioni di infezioni acute delle basse vie respiratorie, con più di tre milioni di ricoveri e 59.600 decessi nei bambini sotto i 5 anni e 1,4 milioni di ricoveri e 27.300 decessi nei bambini di età inferiore a 6 mesi. L’Ecdc indica che in Europa, Norvegia e nel Regno Unito il virus respiratorio sinciziale è responsabile del ricovero di circa 213mila bambini sotto i cinque anni, alcuni dei quali necessitano di terapia intensiva, e di circa 158mila adulti. “Le popolazioni più a rischio – come sottolineato nella Circolare – sono i neonati prematuri e i bambini di età inferiore ai sei mesi, gli ultra65enni e le persone con un sistema immunitario indebolito o con patologie preesistenti”.
Si trasmette da persona a persona attraverso le particelle e le goccioline rilasciate nell’aria da una persona infetta quando respira, parla, tossisce o starnutisce. Può diffondersi anche attraverso le goccioline respiratorie che si depositano su superfici che altre persone toccano e che a loro volta possono infettarsi toccandosi con le mani contaminate il naso, la bocca o gli occhi. Questa modalità di trasmissione è comune nei neonati e nei bambini piccoli che toccano superfici e giocattoli infetti o li mettono in bocca.
Tutti i bambini sono a rischio di sviluppare una forma grave di infezione delle basse vie aeree da VRS, come bronchiolite e polmonite, tale da richiedere cure mediche, ambulatoriali o ospedaliere. Il rischio di infezione grave da VRS dipende da più fattori, tra cui in particolare: stagionalità (in Italia solitamente nel periodo autunno-primavera, ottobre – aprile), età inferiore ad un anno, specialmente in età inferiore ai tre mesi. Vi sono, poi, dei fattori di rischio aggiuntivi per una prognosi più grave, quali nascita pretermine, displasia bronco-polmonare, cardiopatie congenite emodinamicamente significative e altre malattie che implicano deficit immunitari o neuromuscolari. Nei pazienti over 60 con condizioni di rischio e ospedalizzati, l’infezione da VRS si manifesta spesso come grave malattia delle vie respiratorie inferiori, polmonite, con necessità di ventilazione meccanica, ricovero in terapia intensiva e letalità a breve e lungo termine.
Oltre alle misure di prevenzione non farmacologiche, la circolare del ministero indica che “sono oggi disponibili anche vaccini ed anticorpi monoclonali“. Di questi ultimi, in Italia sono utilizzati il palivizumab, per i nati pretermine e i bambini ad alto rischio, e il nirsevimab, per i neonati e i “bambini nella prima infanzia durante la loro prima stagione di Vrs. Sono infine disponibili un vaccino ricombinante adiuvato destinato agli adulti e uno ricombinante bivalente per agli adulti e le donne in gravidanza.
“Un importante passo in avanti verso l’adozione di una strategia preventiva efficace, principale causa di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita, che tiene conto delle nuove soluzioni di prevenzione disponibili”, è il primo commento di Antonio D’Avino, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), sulla circolare diramata alle Regioni dalla Direzione generale della Prevenzione del Ministero della Salute con le “Misure di prevenzione e immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale”.
Come riconosciuto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la prevenzione del VRS rappresenta una priorità di sanità pubblica, essendo il virus la principale causa di ricovero e responsabile di infezioni alle basse vie aeree, come bronchioliti e broncospasmo, per neonati e bambini entro il primo anno di vita. Il picco di incidenza del VRS avviene nel periodo invernale, contemporaneamente ad altre malattie respiratorie, determinando un sovraccarico assistenziale con migliaia di accessi negli ambulatori del pediatra di famiglia e nei Pronto Soccorso, e ricoveri in ospedale e in terapia intensiva per le forme più gravi.
“L’auspicio è che tutte le Regioni possano recepire in maniera omogenea le indicazioni contenute nella circolare ministeriale e rendere disponibili le nuove soluzioni per consentire l’attuazione di strategie preventive adeguate a tutelare la salute dei più piccoli e a ridurre i carichi assistenziali causati dalle infezioni da VRS sul territorio e negli ospedali. I Pediatri di Famiglia della FIMP si rendono disponibili a essere parte attiva di questa strategia, consapevoli di essere per i genitori un punto di riferimento certo per gli interventi assistenziali in materia di prevenzione. Il rapporto fiduciario che ci lega alle famiglie rappresenta il migliore antidoto contro la disinformazione contribuendo, insieme al counseling, alla scelta consapevole di prevenzione della patologia da VRS”, conclude il Presidente nazionale FIMP.
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