Formare i medici locali e operare i bambini affetti da palatoschisi: ecco gli obiettivi di Emergenza Sorrisi. La ONG, guidata dal chirurgo plastico Fabio Massimo Abenavoli, festeggia dieci anni di attività con una mostra fotografica che raccoglie tutte le missioni umanitarie fatte finora
«Il sacrificio di medici volontari e la dedizione di tutti coloro che partecipano ai progetti sono la forza di Emergenza Sorrisi e saranno il cuore pulsante anche della prossima missione» lo dichiara il chirurgo plastico, Fabio Massimo Abenavoli, Presidente della ONG Emergenza Sorrisi, la cui mission è operare i bambini con malformazioni facciali e formare i medici locali in paesi in via di sviluppo.
Prossima tappa: Senegal, nel prossimo autunno. «L’Africa occidentale sarà una bella sfida – prosegue il Presidente –. Intanto abbiamo raggiunto i dieci anni di attività, di cui siamo orgogliosi». L’associazione infatti ha di recente festeggiato il suo decennale con una mostra fotografica che ha ripercorso tutte le missioni chirurgiche compiute finora in Iraq, Benin, Afghanistan, Siria, Bangladesh, Congo e Armenia.
«Abbiamo intenzione di tornare in Siria, probabilmente andremo in Libia, in Costa D’Avorio e in tutti quei Paesi dove c’è realmente necessità. Il nostro primo obiettivo è essere utili» spiega Abenavoli, sottolineando che un’altra priorità dell’associazione è la formazione dei medici locali per insegnare loro a fronteggiare situazioni di emergenza anche in assenza dei volontari: «formare i medici del posto per insegnare loro ad operare, soprattutto in condizioni difficili, è un aspetto di primaria importanza per l’associazione. Dunque i nostri volontari non solo devono essere bravi medici, ma anche buoni insegnanti» conclude il Presidente.
«Ho cominciato quasi per caso, forse il destino» sorride Stefano Morelli, anestesista rianimatore dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù che da anni fa parte del team di Emergenza Sorrisi con entusiasmo e dedizione. «L’obiettivo di formazione dei medici locali è fondamentale per migliorare le condizioni di vita di queste zone complicate».
«L’associazione del Dottor Abenavoli mi ha permesso di partecipare a queste meravigliose iniziative – racconta il Dottor Morelli –. La prima è stata in Iraq, un lavoro bellissimo, accompagnato da passione sempre più crescente. Certamente la situazione non era semplice, in Iraq in quegli anni c’era la guerra e le condizioni in cui operavamo erano complicate, ma anche per questo l’esperienza è stata unica e indimenticabile».