Salute 15 Aprile 2024 13:15

Psicosi: ecco due aree del cervello “responsabili” del disturbo

Fino ad oggi i principali fattori scatenanti delle psicosi sono stati rintracciati in cause psicologiche, malattie fisiche, abuso di sostanze e farmaci. Ora, un nuovo studio mostra la relazione tra questa patologia psichiatrica e un erroneo funzionamento di alcune aree del cervello
Psicosi: ecco due aree del cervello “responsabili” del disturbo

Allucinazioni, delirio, pensieri confusi e disturbati, associati ad una mancanza della consapevolezza di essere malati. Sono questi i principali sintomi delle psicosi, un disturbo psichiatrico che causa alterazioni sia nella percezione, che nell’interpretazione della realtà. Se fino ad oggi i principali fattori scatenanti delle psicosi sono stati rintracciati in cause psicologiche, malattie fisiche, abuso di sostanze e farmaci, ora gli scienziati puntano i riflettori anche sull’erroneo funzionamento di alcune aree del cervello. I ricercatori dalla Stanford Medicine hanno scoperto due circuiti cerebrali che avrebbero un ruolo chiave nello psicosi. Una di queste due aree del cervello serve a filtrare le informazioni in arrivo, l’altra a prevedere ciò che probabilmente accadrà.

Studiate immagini di risonanza di bambini, ragazzi e adulti

Gli scienziati che hanno condotto lo studio sostengono che un guasto nei due circuiti è associabile ai sintomi della psicosi, come la difficoltà a capire cosa è veramente reale, i deliri e le allucinazioni. Lo studio, pubblicato sulla rivista Molecular Psichiatry, si basa su immagini di risonanza di bambini, ragazzi e adulti. Nella psicosi, ad esempio, i pazienti hanno allucinazioni, sentono voci o credono all’esistenza di persone immaginarie. La psicosi può manifestarsi da sola o può essere un tratto distintivo di alcune gravi malattie mentali, tra cui il disturbo bipolare e la schizofrenia. Tuttavia, è difficile studiare come inizia la schizofrenia nel cervello. Per questo, per avere una visione precoce del processo patologico, il team di Stanford ha studiato giovani dai sei ai 39 anni con  sindrome da delezione 22q11.2, una condizione genetica associata al rischio del 30% di psicosi, schizofrenia o entrambe. Per lo studio, i ricercatori hanno raccolto il maggior numero possibile di dati di risonanza magnetica funzionale del cervello dei giovani, per un totale di 101 individui esaminati in tre diverse università.

Il contributo dell’intelligenza artificiale

I ricercatori hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per confrontare il cervello dei soggetti con la modifica genetica rispetto ai soggetti sani. Confrontando le scansioni cerebrali dei pazienti con sindrome da delezione 22q11.2 con o senza psicosi, gli studiosi hanno mostrato che le aree cerebrali che contribuiscono di più alla psicosi sono l’insula anteriore (una parte chiave della rete di “filtro”) e il ventrale striato (il circuito “predittore”). E questo valeva per diversi gruppi di pazienti. Oltre ad aiutare a capire come si sviluppa la psicosi, i risultati hanno implicazioni potenziali per prevenirla. I ricercatori ipotizzano di utilizzare trattamenti esistenti, come la stimolazione magnetica transcranica o gli ultrasuoni focalizzati, mirati a questi centri cerebrali in giovani a rischio di psicosi, come quelli con sindrome da delezione 22q11.2 o con due genitori affetti da schizofrenia, per vedere se prevengono o ritardano l’insorgenza della condizione o attenuano i sintomi una volta che compaiono.

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Settimana dell’Immunizzazione, Oms: “Vaccinare tutti è umanamente possibile”

L'edizione 2025 della Settimana mondiale dell'immunizzazione esaminerà non solo ciò che i vaccini fanno per migliorare la vita oggi, ma anche ciò si può ottenere nei prossi...
Prevenzione

Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, Sin: “Proteggere il cucciolo d’uomo sin dalla nascita”

La SIN ribadisce le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Tumore al seno: tossicità finanziaria per il 38% delle donne, 70% affronta spese extra per le cure

Presentati a Roma i risultati del sondaggio su 585 pazienti realizzato da ANDOS e C.R.E.A. Sanità, per indagare gli effetti collaterali della malattia in termini umani, organizzativi, economici...