I dati dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Iss: il numero di chi beve qualche bicchiere di troppo è decisamente cresciuto, con picchi nelle fasce di popolazione più vulnerabili, ovvero minori, giovani, donne e anziani. Consumi fuori pasto in costante aumento in particolare tra il genere femminile (23,2%), con un milione di donne che si ubriaca
In Italia, i consumatori di alcol che rischiamo di diventare bevitori abituali, e quindi di sviluppare una vera e propria dipendenza, non diminuiscono. Stando ai dati diffusi dall’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità (Ona-Iss), elaborato in occasione dell’Alcohol Prevention Day, che si celebra il 18 aprile, nel 2022 il numero di chi beve qualche bicchiere di troppo è decisamente cresciuto, con picchi nelle fasce di popolazione più vulnerabili, ovvero i minori, i giovani, le donne e gli anziani. Le più elevate frequenze di ‘consumatori dannosi’ con disturbi da uso di alcol non intercettati si registrano soprattutto nella terza età. In costante aumento anche i consumi fuori pasto, in particolare tra il genere femminile (23,2%), con un milione di donne che si ubriaca.
“Nel 2022 circa otto milioni di italiani di età superiore a 11 anni (pari al 21,2% degli uomini e al 9,1% delle donne) hanno bevuto quantità di alcol tali da esporre la propria salute a rischio. Tre milioni e 700mila persone hanno bevuto per ubriacarsi e 770mila sono stati i consumatori dannosi, coloro cioè che hanno consumato alcol provocando un danno alla loro salute, a livello fisico o mentale. I consumatori a rischio sono aumentati, in particolare per gli uomini, e rimane distante il raggiungimento degli Obiettivi di Salute sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite – avvertono i ricercatori -. I consumi di alcol in Italia evidenziano una situazione consolidata e preoccupante di aumento del rischio che dilaga nelle fasce più vulnerabili della popolazione: minori, adolescenti, donne e anziani – afferma Emanuele Scafato, direttore dell’Ona-Iss – Al fine di delineare la roadmap di una rinnovata prevenzione nazionale e regionale, la più efficace possibile, è necessario intercettare precocemente tutti i consumatori a rischio e assicurare alle cure quelli con danno e alcoldipendenti, a sostegno delle persone, delle famiglie e degli obiettivi delle strategie europee e globali in cui siamo impegnati”.
“In Italia si registrano 36 milioni di consumatori di alcol”, con “10 milioni e 200mila italiani sopra i 18 anni” che “hanno bevuto alcol quotidianamente. Ma spiccano i 3,7 milioni di ‘binge drinker’, ovvero chi abusa delle bevande fino ad ubriacarsi, soprattutto maschi di tutte le età, in 104mila casi si tratta di minori”. Gli autori del Report dell’Ona-Iss evidenziano che “fra le donne si continuano a registrare numeri elevati: sono infatti 290mila le consumatrici con danno da alcol. Dei 770mila consumatori dannosi con Disturbi da uso di alcol (Dua) in necessità di trattamento, solo l’8,2% è stato intercettato clinicamente, per un totale di 62.886 alcoldipendenti in carico ai servizi del sistema sanitario nazionale, con costante e preoccupante diminuzione rispetto ai consumatori dannosi attesi”. I dati del sistema Emur del ministero della Salute “mostrano e testimoniano le conseguenze di quanto descritto finora. Nel 2022, si sono registrati 39.590 accessi al pronto soccorso – di cui il 10,4% richiesto da minori – segnando in un anno un incremento del 12,1%”, conclude l’Ona-Iss.
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