L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Università degli studi di Roma Foro Italico lavoreranno insieme allo sviluppo di programmi di attività fisica mirati ai bambini e ragazzi con malattie croniche
Studiare i benefici dello sport nei bambini e nei ragazzi affetti da malattie croniche non trasmissibili e valutare gli effetti di programmi di Attività Motoria Preventiva e Adattata (Ampa). È il progetto di ricerca “I benefici dello sport nelle patologie croniche”, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Università degli studi di Roma Foro Italico, sostenuta dall’associazione La Stella di Lorenzo. L’iniziativa, in sintonia con i valori promossi dalla Giornata nazionale dello Sport (2 giugno), punta a favorire attività di ricerca, formazione e sensibilizzazione e coinvolgerà in due anni circa 60 pazienti, di età compresa tra gli 8 e i 18 anni.
Il protocollo di allenamento si articolerà in due sedute settimanali e avrà una durata di almeno 4 mesi; i partecipanti saranno sottoposti, prima e dopo lo svolgimento del protocollo, a valutazione dei parametri cardiorespiratori e funzionali, per valutare gli effetti dell’attività fisica adattata. Spiega Fabrizio Drago, responsabile di Cardiologia e Aritmologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, per le sedi di San Paolo, Palidoro e Santa Marinella e direttore del Progetto di Ricerca: “Inseriremo i pazienti in programmi quadrimestrali di attività fisica adattata e in base ai risultati raggiunti confidiamo di poter arrivare a prescrivere in futuro, come fosse un farmaco, tale attività nel trattamento a lungo termine dei pazienti affetti da malattie croniche“.
“Una corretta attività fisica, adattata al tipo di paziente e alla sua patologia cronica, infatti, non solo aiuterà a prevenire o ritardare molte di queste patologie, ma costituirà una vera e propria forma di terapia al momento che tali patologie si siano manifestate”, sottolinea Drago. La loro insorgenza e il loro aggravamento sono legati a fattori di rischio comportamentali (alimentazione non salutare e sedentarietà), biologici (ipertensione, sovrappeso od obesità) e ambientali (inquinamento dell’aria, sia outdoor che indoor). “L’attività fisica adattata svolge un ruolo fondamentale a tutti i livelli di prevenzione (primaria, secondaria e terziaria)”, sottolinea Attilio Parisi, rettore dell’Università di Roma “Foro Italico”. “Rivolgere programmi motori alla popolazione pediatrica affetta da patologie consentirà, oltre che a migliorarne la qualità di vita, di contrastare molte delle comorbidità legate allo stile di vita sedentario che spesso caratterizza questi giovani pazienti”, conclude.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato