Salute 10 Giugno 2024 15:07

Sport: se praticato di sera migliora i livelli di glicemia. Lo dice la scienza

Per lo studio sono stati reclutati 186 adulti. L’attività fisica e i modelli di glucosio dei partecipanti sono stati monitorati simultaneamente per un periodo di 14 giorni utilizzando un accelerometro triassiale indossato sul polso non dominante e un dispositivo di monitoraggio continuo del glucosio

Sport: se praticato di sera migliora i livelli di glicemia. Lo dice la scienza

Chi vive nell’eterno dilemma “se allenarsi al mattino presto o alla fine della giornata” ora può affidarsi alla scienza. Una nuova ricerca, infatti, offre una valida ragione per optare per un allenamento serale: sembra che una moderata-vigorosa attività fisica in questa fascia oraria abbia un maggiore impatto sulla glicemia. Per gli adulti sedentari in sovrappeso e obesi è più vantaggiosa nel ridurre i livelli giornalieri di zucchero nel sangue. I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista ‘Obesity’, “evidenziano l’importanza del campo della prescrizione di esercizi di precisione – osserva Jonatan R. Ruiz, professore dell’Università di Granada ed esperto del centro Ciberobn (Center for Biomedical Research Network Pathophysiology of Obesity and Nutrition) in Spagna -.  Nella pratica clinica, il personale sportivo e medico dovrebbe considerare il momento ottimale della giornata per migliorare l’efficacia dei programmi di esercizi e di attività fisica che vengono prescritti”.

L’impatto delle lancette dell’orologio sulla glicemia

Gli esperti spiegano che è noto che l’attività fisica da moderata a intensa migliora l’omeostasi del glucosio, la capacità dell’organismo di regolarlo, negli adulti in sovrappeso e obesi che corrono un rischio maggiore di sviluppare resistenza all’insulina. Tuttavia, si sa poco riguardo al timing ottimale dell’attività fisica per migliorare il controllo quotidiano della glicemia. Ruiz è uno dei due autori corrispondenti dello studio, insieme ad Antonio Clavero-Jimeno dello stesso centro di ricerca. Per valutare l’impatto delle lancette dell’orologio, gli esperti hanno utilizzato i dati degli esami di base di uno studio multicentrico randomizzato e controllato condotto in Spagna a Granada e Pamplona. Scopo del lavoro era studiare la fattibilità di un’alimentazione soggetta a restrizione temporale e l’efficacia sul tessuto adiposo viscerale (esito primario), sulla composizione corporea e sui fattori di rischio cardio-metabolico negli adulti con sovrappeso e obesità. In totale 186 adulti partecipanti, con un’età media di 46 anni e un indice di massa corporea di 32,9.

Come sono stati monitorati i partecipanti allo studio

L’attività fisica e i modelli di glucosio dei partecipanti sono stati monitorati simultaneamente per un periodo di 14 giorni, utilizzando un accelerometro triassiale indossato sul polso non dominante e un dispositivo di monitoraggio continuo del glucosio. I ricercatori hanno quindi classificato il volume di attività fisica da moderata a vigorosa accumulato ogni giorno. Le categorie erano ‘inattivo’ (se non era stata accumulata alcuna attività) e ‘mattina’, ‘pomeriggio’ o ‘sera’ se più del 50% dei minuti di attività fisica da moderata a intensa per quel giorno erano stati accumulati tra le 6 del mattino e mezzogiorno, tra mezzogiorno e le 18, o tra le 18 e mezzanotte. C’era infine la categoria ‘mista’ se nessuna delle finestre temporali definite rappresentava più del 50% dell’attività fisica moderata-intensa per quel giorno.

Le conclusioni dei ricercatori

I risultati hanno mostrato che accumulare più del 50% di attività fisica da moderata a vigorosa la sera era associato ad un abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue diurni, notturni e complessivi rispetto all’essere inattivi. Questa associazione era più forte nei partecipanti con alterata regolazione del glucosio. Il modello di queste associazioni era simile sia negli uomini che nelle donne. Mentre il campo si sposta verso prescrizioni di esercizi individualizzati per diverse condizioni croniche, questo studio fornisce ora ulteriori elementi per andare oltre il dire semplicemente ai pazienti di ‘muoversi di più'”, afferma Renee J. Rogers, scienziata senior, University of Kansas Medical Center. Quello che invece si potrebbe dire è dunque, concludono i ricercatori, “di muoversi il più spesso possibile e dare priorità al movimento dal pomeriggio alla sera, quando fattibile, per la regolazione del glucosio”.

 

 

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