Reportage, statistiche e mostre fotografiche per sensibilizzare il mondo sul tema
La formazione dei medici e l’informazione dei cittadini di tutto il mondo sono elementi fondamentale per prevenire e gestire Ebola e altre emergenze di questo tipo. Un bisogno raccolto dai giornali e fotografi più importanti del globo, consapevoli non solo dell’impatto mediatico del fenomeno, ma anche della necessità di sensibilizzare sul tema l’opinione pubblica, per prevenire casi futuri. Basti pensare che a fine 2014 la rivista americana Time ha nominato, quale “persona dell’anno”, gli “Ebola fighters”, ovvero gli operatori sanitari che hanno “rischiato, perseverato, si sono sacrificati e hanno salvato vite umane”. Più di recente, invece, il fotografo del New York Times, l’australiano Daniel Berehulak, si è aggiudicato uno dei premi Pulitzer 2015 grazie ad un reportage su Ebola dedicato ai tragici effetti del virus sulle popolazioni dell’Africa occidentale colpite. La potenza della comunicazione visiva è un valore aggiunto: il fotografo americano John Moore ha ottenuto l’Iris d’or 2015 in seguito ad un lavoro analogo. E, proprio nei giorni scorsi, il premio dato al fotoreporter Pete Muller come World Press Photo dell’anno – attualmente in mostra al Museo di Roma in Trastevere – per il suo reportage su Ebola in Sierra Leone. L’attenzione del mondo è altissima: medici e cittadini vogliono essere informati, un dato testimoniato dai più recenti trend di Google che vedono le ricerche relative al tema Ebola costantemente tra i primi posti.