Oggi l’escalation del caldo africano sarà ancora graduale, con valori massimi attorno ai 32-34°C al Centro-Nord e superiori in Puglia, Sicilia e Sardegna. Da mercoledì fino a venerdì, invece, ci sarà un’ulteriore intensificazione del calore
Ancora 24 ore di tregua, poi un anticiclone africano si abbatterà sull’Italia: le temperature supereranno di quasi 10°C la media stagionale, con picchi di 40°C. A Le previsioni del meteorologo Antonio Sanò sono un chiaro invito a correre ai ripari, adottando le giuste precauzioni soprattutto a tutela della salute delle fasce più fragili della popolazione. “Le persone più a rischio sono gli anziani, i bambini, i pazienti cronici, chi usa certi farmaci, fa lavori all’aperto o vive in condizioni socioeconomiche svantaggiate”, avverte l’Organizzazione mondiale della sanità Europa che, in un documento frutto del progetto Euroheat cofinanziato dall’Oms e dalla Commissione europea, spiega come mettere in pratica una buona prevenzione. “È necessario – scrive l’Oms – mettere in atto una serie di interventi a più livelli, da efficaci sistemi di previsione meteorologica a tempestivi bollettini di allerta sanitaria, dal miglioramento delle condizioni abitative e urbanistiche a una pronta assistenza sanitaria”.
Oggi l’escalation del caldo africano sarà ancora graduale, con valori massimi attorno ai 32-34°C al Centro-Nord e superiori in Puglia, Sicilia e Sardegna. Da mercoledì fino a venerdì, invece, ci sarà un’ulteriore intensificazione del calore: al Centro-Sud i valori massimi toccheranno punte di 39-40°C, come a Roma, Napoli, Terni, Macerata, Firenze, al Nord anche a Forlì e Ferrara. Temperature più alte, fino a 42-44°C, si registreranno, invece, nelle zone interne di Sardegna e Sicilia. In Piemonte e Lombardia la colonnina di mercurio si fermerà attorno ai 29-31°C, mentre sulla pianura del Nord Est si toccheranno i 34-35°C, come a Bologna e Rovigo. Tra le prime raccomandazioni per fronteggiare l’emergenza caldo dell’Oms Europa quella “di utilizzare i sistemi di risposta alle emergenze già esistenti sul territorio, che essendo già stati testati funzionano meglio di qualsiasi altra soluzione approntata sul momento. È importante gettare le basi di una pianificazione sul lungo termine, che miri a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici e, contemporaneamente, ad adattare attività, opere e comportamenti alle mutate condizioni ambientali”.
Il documento scoraggia l’uso massiccio dell’aria condizionata: “Anche se ci sono pochi dubbi che sistemi di refrigerazione dell’aria sono protettivi per le persone a rischio, ricorrere estensivamente a questi impianti comporta un grande consumo di energia e massicce emissioni di gas a effetto serra, con il risultato di peggiorare la situazione ambientale – assicurano gli esperti Oms – . Migliorare l’edilizia e usare tutte le accortezze per ridurre l’esposizione al caldo sono invece strategie efficaci, che non richiedono eccessivo consumo energetico”. Già nel weekend del 22-23 giugno dovrebbe arrivare la tregua: l’anticiclone perderà di potenza con i primi temporali molto forti al Nord e un generale abbassamento delle temperature su tutte le regioni.
Tuttavia è bene anche tenere a mente e rispettare il decalogo diffuso dal Ministero della Salute. Si tratta di 10 semplici regole comportamentali in grado di limitare l’esposizione alle alte temperature, facilitare il raffreddamento del corpo ed evitare la disidratazione, ridurre i rischi nelle persone più fragili (persone molto anziane, persone con problemi di salute, che assumono farmaci, neonati e bambini molto piccoli).
Ecco il decalogo:
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