La ricerca Clonit-Fleming Research e STM, insieme all’Istituto Spallanzani
Riconoscere Ebola e stroncarne all’istante il suo diffondersi. Un obiettivo raggiunto finora dai centri ospedalieri d’eccellenza europei, in primis l’Istituto Spallanzani di Roma. Ma ora, il caso di Sassari accende i riflettori sulla necessità che l’immediatezza diagnostica e contenitiva avvenga ben prima che il paziente infetto raggiunga le strutture ospedaliere. Ebola non deve oltrepassare le frontiere degli aeroporti, perché dopo potrebbe essere troppo tardi. La risposta a quest’esigenza potrebbe arrivare a breve dalle nuove tecnologie, e dal dispositivo a cui sta lavorando la Clonit – Fleming Research: un dispositivo, sullo stampo di quelli già attivi per Antrace e Sars, che permetta di identificare immediatamente la presenza del virus nel sangue del paziente, anche in assenza di sintomi. Lo ha rivelato a Sanità Informazione il CEO della Clonit, il dott. Carlo Roccio: “Si tratta di un kit realizzato in collaborazione con lo Spallanzani e la STMicroelectronics, perfezionato nella sua versione da laboratorio, e a breve disponibile anche nella versione portatile, grazie a cui – continua Roccio – si potrà diagnosticare la malattia in tempi rapidissimi, sia in Africa che nei principali punti a rischio diffusione, come gli aeroporti. Il responso infatti si ha nell’arco di 75 minuti”.
Il kit ha le dimensioni di un mouse da computer, il suo funzionamento è basato sulla Real Time PCR (Polymerase Chain Reaction) ed è composto da quattro componenti fondamentali: un estrattore, sul quale viene caricato il sangue da cui viene estratto l’RNA del virus; un microchip in silicio che funge da reattore in miniatura riproducendo, su scala micrometrica, l’intero processo di amplificazione e rivelazione genetica sul quale viene caricato l’RNA estratto, per essere poi retro-trascritto in DNA e amplificato secondo la metodologia della RT PCR; i reagenti specifici che, precaricati sul chip, permettono di eseguire una real time PCR Quantitativa (viral load) avendo a bordo tutti gli standard e i controlli richiesti dalle normative di controllo di qualità internazionali; un lettore ottico portatile, che rileva la presenza del DNA del virus nel campione analizzato e invia i dati al PC che li elabora in forma grafica. Tutto ciò che il paziente deve fare è inserire il dito nel dispositivo per permettere il rilevamento, dopodiché attendere poco più di un’ora prima di conoscere il risultato.