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Dermatologia 25 Giugno 2024

Pelle al sole: come, quando e perché usare le creme solari. I consigli dell’esperta

L’intervista ad Anna Rita Giampetruzzi, direttrice del UOC Dermatologia dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata Irccs

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“Applicare le creme solari su tutto il corpo in modo omogeneo e non frettoloso, applicarle prima di uscire di casa e poi ogni due o tre ore ed esporsi al sole durante le prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio”. Questi alcuni dei consigli della dottoressa Anna Rita Giampetruzzi, direttrice del UOC Dermatologia dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata Irccs che, in un’intervista spiega come, quando e perché usare le creme solari.

Perché è importante proteggere la pelle dai raggi solari durante i mesi estivi?

“La nostra pelle è in grado di difendersi dalle radiazioni solari in modo naturale grazie alla produzione di una proteina, la melanina, sintetizzata da cellule specializzate presenti alla base dell’epidermide, i melanociti. Gli indumenti e l’applicazione di creme solari garantiscono una protezione aggiuntiva soprattutto quando l’esposizione diviene protratta o quando, in alcune ore della giornata, soprattutto durante l’estate, le radiazioni raggiungono una particolare intensità con il progressivo ridursi dell’inclinazione e il raggiungimento della maggiore altezza del sole. Comportamenti corretti, impiego di indumenti, applicazione di creme solari rappresentano, quindi, un’arma importante per consentire un’adeguata prevenzione solare nel corso degli anni, sin dalla più tenera età. L’esposizione solare se avviene in maniera eccessiva per quantità complessiva di ore o se avviene nelle ore centrali della giornata può comportare degli effetti a breve termine, cioè immediatamente riscontrabili, come le scottature solari, ma può sortire degli effetti a lungo termine, per cui si possono maturare dei fattori di rischio per l’insorgenza di tumori cutanei come gli epiteliomi: i carcinomi basocellulari (basaliomi) determinati da esposizioni molto intense e concentrate temporalmente, i carcinomi squamosi (spinaliomi) caratterizzati da esposizione solare per periodi estremamente protratti nel tempo. Tra i tumori cutanei il melanoma spesso è conseguenza di scottature solari riportate soprattutto durante l’infanzia o in età giovanile”.

Quali caratteristiche dovrebbero avere i prodotti di protezione solare efficaci? 

“Le creme con proprietà di protezione solare o SPF (Sun Protector Factor) devono essere protettive nei confronti delle radiazioni solari, ma essere anche sicure per la salute dell’organismo. In altri termini, condizione fondamentale è che tali creme riescano ad assorbire le radiazioni solari (filtri chimici) o rifletterle (schermi fisici), inoltre i prodotti di protezione solare non devono contenere sostanze o composti di dimensioni molto piccole tali da passare in circolo e risultare dannosi per la salute. I fattori di protezione sono definiti come protezione molto alta (SPF 50+), alta (SPF 30-50), media (10-20-25), bassa (6-10). Naturalmente la protezione molto alta è ben indicata per coloro che presentano un fototipo I-II, cioè soggetti estremamente chiari di carnagione, che si arrossano facilmente e che non si abbronzano, la protezione medi0-alta invece per coloro che non si scottano facilmente e tendono ad abbronzarsi. Per contenere i rischi di insorgenza di tumori della pelle si raccomanda vivamente di evitare di impiegare protezioni solari inferiori a SPF 30.

Qual è  la corretta modalità di applicazione della crema solare?

“È consigliabile applicare le creme solari in modo accurato e non frettoloso, per garantire l’omogeneità  di applicazione su tutte le parti del corpo con particolare riguardo per il viso, il naso, le orecchie, la parte posteriore del collo e delle braccia, il cuoio capelluto per i soggetti calvi, senza tralasciare, inoltre, la zona anteriore delle ascelle soprattutto nei bambini, la superficie dorsale dei piedi soprattutto nei soggetti molto chiari di carnagione. Usualmente, la corretta applicazione della protezione solare prevede che le creme vengano applicate prima di uscire di casa e successivamente almeno ogni 2-3 ore per fare in modo che il fattore di protezione possa esser garantito in quanto può essere alterato dalla sudorazione o dall’acqua dei bagni”.

Orari e modalità di esposizione solare

“È buona abitudine favorire l’esposizione al sole durante le prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio, evitando cioè le ore centrali della giornata che sono caratterizzate dalla maggiore esposizione ai raggi ultravioletti UVB (con lunghezza d’onda di 280-315 nanometri, cioè raggi corti ad elevata potenza che sono responsabili delle scottature solari e che agiscono a livello delle parti superficiali della cute). Gli UVA (lunghezza d’onda 315-400 nm) sono presenti invece nell’arco di tutta la giornata, sono radiazioni lunghe che raggiungono le parti più profonde della cute per cui bisogna ridurre la quantità complessiva di esposizione al sole per limitare anche i danni derivanti dagli UVA coinvolti nel processo di foto-invecchiamento e del rischio di insorgenza di epiteliomi. Buoni comportamenti per la salute della pelle dipendono dunque da orari e modalità di esposizione solare”.

Perché è importante sottoporsi a screening dermatologici dopo l’estate?

“Prepararsi bene all’estate significa godersi il meglio del sole evitando gli effetti negativi, ma bisogna pensare anche al dopo rispetto alla bella stagione per evitare cioè l’insorgenza delle cosiddette macchie solari che possono comparire sul viso o sul dorso delle mani o macchie che possono, soprattutto nelle donne, evidenziarsi sulla fronte o sul labbro superiore, il cosiddetto melasma o cloasma. Esposizioni eccessive possono accelerare il processo di invecchiamento cutaneo, infatti l’invecchiamento non è soltanto funzione del tempo che passa (crono-invecchiamento), ma è anche condizionato dall’eccessiva o non corretta esposizione al sole (foto-invecchiamento). Prepararsi bene all’estate e sottoporsi a visite di screening dermatologici post-estate serve a fare il punto sullo stato di salute della pelle per macchie, invecchiamento e non solo ma anche e soprattutto per valutare l’insorgenza di nuovi nei o modificazioni di essi in forma, colore, dimensioni oppure insorgenza di macchie rosse con superficie ruvida al tatto insorte su viso, cuoio capelluto o decolleté come le cheratosi attiniche o per valutare l’insorgenza di eventuali basaliomi, i tumori più  comuni della pelle. Visite dermatologiche cliniche con possibili approfondimenti di esami specifici non invasivi e non dolorosi come l’epiluminescenza digitale o come la microscopia confocale in casi particolari possono essere in tal senso di grande aiuto”.

Qual è l’importanza della vitamina D per la salute?

“La vitamina D è di vitale importanza a tal punto da sembrare molto più che una vitamina, infatti governa il controllo del metabolismo del calcio e del fosforo garantendo il buono stato di salute delle ossa, ha un’azione anti-infiammatoria, consente il buon funzionamento del sistema immunitario (immunità innata e adattiva), regola la pressione arteriosa, ha un effetto positivo su alcune malattie cardiovascolari, endocrine e autoimmuni. La vitamina D deriva in maggiore quantità dall’esposizione al sole, in questo modo avviene la trasformazione della vitamina D nella cute, da dove passa poi nel sangue giungendo ai reni ove si trasforma nella sua forma attiva. Le radiazioni solari che consentono tutto questo sono i raggi ultravioletti di tipo B, proprio quelli che bisogna tuttavia contenere in quanto sono responsabili delle scottature solari che rappresentano fattori di rischio per l’insorgenza del melanoma. È ben chiaro pertanto che per contemperare apporto di vitamina D e sicurezza nell’esposizione solare è sufficiente un’esposizione contenuta –  è sufficiente esporsi solo per circa 15-20 minuti circa 2 volte a settimana – da iniziare non dalle primissime esposizioni. È fondamentale ricordare che per coloro che presentano un rischio medio-elevato di esposizione alle radiazioni UVB si opterà allora piuttosto per un’adeguata alimentazione ricca di uova, salmone, yogurt ma soprattutto per una supplementazione con integratori a base di vitamina D”.

Quali sono i comportamenti sani da adottare durante l’estate per proteggere la pelle?

“Buona norma è favorire un’esposizione al sole con gradualità  in quanto alle prime esposizioni c’è una pigmentazione apparente solo iniziale (IPD o Immediate Pigment Darkening) legata ad una ridistribuzione dei granuli di pigmento di melanina ma soltanto dopo alcuni giorni inizia una vera propria nuova produzione di pigmento che dà luogo ad una pigmentazione persistente (PPD o Persistent Pigment Darkening). Gradualità e tempi di esposizione sono, dunque, importanti intesi come comportamenti sani durante l’estate riducendo la quantità di ore complessive di esposizione al sole, privilegiando le ore mattutine e pomeridiane, indossare indumenti, usare cappelli, occhiali da sole, applicare creme solari con fattore di protezione non inferiore a 30, favorire le docce dopo i bagni per igiene e per rimozione delle creme applicate che devono assolvere alla funzione di protezione ma vanno rimosse per evitare che vengano assorbite. È indicato favorire l’applicazione di creme dopo-sole che garantiscano idratazione, azione lenitiva e restitutiva. È indicato assumere alimenti ricchi di antiossidanti, ricchi di vitamina A come melone, carote, pomodori, di vitamina C come agrumi, kiwi, peperoni e vitamina E come l’olio d’oliva, cavoli o assumere integratori a base di potenti antiossidanti come i polifenoli o il Polipodium Leucotomos, di vitamine (la nicotinamide correlato della vitamina B3) con il potere di contrastare i processi di degenerazione delle cellule dell’epidermide. 8.Educazione e sensibilizzazione”.

Quali segni o sintomi dovrebbero indurre a consultare immediatamente un dermatologo?

“La prevenzione di molti tumori parte dalla capacità di osservazione del singolo individuo, proprio come l’auto-palpazione rappresenta una fase di prevenzione per il tumore al seno, l’auto-osservazione rappresenta un momento fondamentale per la prevenzione dei tumori della pelle e tra essi particolarmente del melanoma attraverso la semplice regola dell’ABCDE. Le tecniche di autoesame della pelle prevedono di osservare alcuni aspetti dei nei: asimmetria (A), bordi (B) irregolari, molteplicità dei colori (C), dimensioni (D) superiori a 6 mm di diametro – ma non bisogna escludere anche nevi con dimensioni inferiori che possono essere melanomi -, evoluzione (E) intesa come modificazioni di ogni caratteristica dei nei. Auto-osservazione significa osservare ogni distretto di pelle e mucose, aiutandosi con specchi e avvalendosi dell’aiuto di qualche familiare o amico per osservare la zona delle orecchie, dietro le orecchie, il cuoio capelluto, la regione posteriore del collo il dorso, le regioni genitali, la regione plantare. Visite oculistiche per valutare la presenza di nei sul fondo dell’occhio completano il quadro. Sensazione di tensione, alterata sensibilità, prurito, sanguinamento sono sintomi che devono indurre a sottoporsi all’osservazione specialistica dermatologica di nuove lesioni nel sospetto di tumori cutanei come gli epiteliomi, tuttavia gli epiteliomi possono essere spesso asintomatici. I melanomi poi possono presentare talvolta sintomi come sensazione fastidiosa o prurito ma solitamente sono asintomatici infatti proprio questo li rende particolarmente insidiosi da rilevare, in alcune forme e nelle fasi evolutive inoltre possono andare incontro a sanguinamento”.

Quali sono le migliori pratiche per educare i bambini alla protezione solare?

“I bambini piccoli e molto piccoli presentano la cute molto sottile, estremamente delicata e vulnerabile per cui vanno accuratamente protetti e non dovranno mai scottarsi pertanto le raccomandazioni di ridurre di molto la quantità di esposizione al sole e la scelta degli orari diviene ancora più  importante da rispettare, non essendo sufficiente soltanto la protezione sotto l’ombrellone. Bisogna favorire l’applicazione di creme con schermi fisici a base di zinco e titanio Consigli per famiglie e bambini sono assumere buone pratiche da subito per riuscire a renderle naturali dall’infanzia, dall’adolescenza e mantenerle in età  adulta”.

Quali sono gli effetti a lungo termine di una esposizione solare non protetta?

“L’eccessiva e non corretta esposizione al sole è cruciale per la salute della pelle e dell’organismo. Gli effetti a lungo termine dell’esposizione solare contribuiscono a danni estetici ma non solo. Infatti oltre alla formazione di anti-estetiche macchie solari sul viso, sugli avambracci, di difformità della colorazione della pelle, oltre all’invecchiamento precoce della pelle che appare con perdita progressiva di tono e di elasticità, è importante essere a conoscenza dell’incremento del rischio d’insorgenza di tumori della pelle: il melanoma e gli epiteliomi (carcinomi basocellulari o basaliomi e i carcinomi squamosi o squamo-cellulari). Questo rischio, è importantissimo sottolineare, non deve mai essere sottovalutato da parte di coloro che presentano un tipo di pelle chiaro, occhi chiari, capelli rossi o chiari – soggetti ovviamente a maggior rischio- ma è noto che non deve essere sottovalutato da parte di tutti, anche da coloro cioè che presentano colore di occhi, pelle e capelli scuri. Imparare a prendersi cura della propria pelle e quindi della propria salute significa iniziare fin da piccoli ad acquisire buone abitudini da coltivare nel tempo e, se danni si sono già procurati, è doveroso iniziare a moderare l’esposizione al sole, imparare l’auto-osservazione della pelle con attenzione, sottoporsi a visite specialistiche dermatologiche periodiche”.

 

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