Negli Stati Uniti i Centers for Disease Control and Prevention raccomandano la somministrazione del vaccino contro il virus respiratorio sinciziale a tutte le persone con un’età superiore ai 75 anni e anche ai 60-74enni più a rischio
Negli Stati Uniti i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) raccomandano la somministrazione del vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (RSV) a tutte le persone con un’età superiore ai 75 anni e anche ai 60-74enni più a rischio a causa di malattie croniche, polmonari o cardiache, o residenti in case di cura. Le nuove raccomandazioni valgono per chi non si è già vaccinato l’anno scorso. L’iniezione anti-sinciziale attualmente non è annuale, chiariscono i Cdc, per cui non c’è bisogno di sottoporsi a richiami ogni stagione.
E’ possibile vaccinarsi in qualsiasi momento, ma il momento migliore è tra fine estate e inizio autunno, prima che virus respiratorio sinciziale cominci a diffondersi. I Cdc invitano gli operatori sanitari a raccomandare ai pazienti idonei i vaccini anti-Rsv, nonché altri vaccini per prevenire le infezioni respiratorie. Negli Usa la vaccinazione anti-Rsv è disponibile dall’anno scorso, ricordano i Cdc, per proteggere le persone ad alto rischio di infezione grave, inclusi neonati, bambini piccoli e over 60. La raccomandazione aggiornata si basa sull’analisi del carico di malattia da Rsv tra gli ultra 60enni, e tiene conto degli studi sull’efficacia del vaccino anti virus sinciziale e sul rapporto costo-efficacia della profilassi. Questi studi, puntualizzano l’autorità statunitense, prevedono i primi dati dal mondo reale da quando i vaccini Rsv sono stati raccomandati agli over 60.
Il virus respiratorio sinciziale è causa di sintomi simili al raffreddore, ma può essere pericoloso per i neonati e gli anziani. Il virus è altamente trasmissibile e causa epidemie annuali, durante l’autunno e l’inverno. L’infezione rappresenta la prima causa di bronchiolite e quindi di ospedalizzazione nei bambini sotto l’anno di vita, di infezioni respiratorie acute (ARI), di bronchite asmatica/asma nei bambini, adolescenti e giovani adulti, di riacutizzazione di BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) negli adulti e anziani e di polmonite interstiziale con Sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) nell’anziano, soprattutto se in presenza di co-morbidità (patologie polmonari croniche, cardiache croniche, cerebrovascolari, renali croniche e altre condizioni immunocompromettenti).
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