La percezione del volto della madre da parte dei bambini più piccoli è influenzata dalla percezione dell’odore della madre stessa. E’ quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su Child Development da un gruppo di ricercatori francesi
La percezione del volto della madre da parte dei bambini più piccoli è influenzata dalla percezione dell’odore della madre stessa. E’ quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su Child Development da un gruppo di ricercatori dell’Université de Bourgogne, dell’Università di Amburgo, dell’Université de Lyon, dell’Institut Universitaire de France, dell’Université de Lorraine, del Centre Hospitalier de Nancy e del Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS). Gli esseri umani vedono il mondo attraverso i cinque sensi, ma come e quando si sviluppa la capacità di integrare i sensi è oggetto di dibattito. Il nuovo studio fa emergere preziose informazioni a riguardo.
La scienza ha mostrato che gli esseri umani combinano insieme le informazioni sensoriali, in particolare quando un senso non è in grado di produrre una risposta sufficiente da solo. Nel caso del nuovo studio, gli scienziati hanno monitorato come e quando un gruppo di neonati francesi di età compresa tra quattro e 12 mesi usano l’odore della madre per percepire i volti. I risultati hanno aiutato i ricercatori a confermare che la capacità di percepire i volti migliora notevolmente tra i quattro e i dodici mesi, con i neonati più piccoli che traggono i maggiori benefici per la percezione visiva dalla presenza dell’odore della madre. La ricerca suggerisce anche che i neonati più grandi percepiscono in modo efficiente i volti dalle sole percezioni visive e non hanno più bisogno di affidarsi ad altri indizi sensoriali concomitanti.
Arnaud Leleu, professore associato di psicologia e neuroscienze e responsabile del laboratorio di sviluppo della comunicazione olfattiva e della cognizione (DOCC) del Centro per le scienze del gusto, dell’olfatto e dell’alimentazione (CSGA) presso l’Université de Bourgogne di Digione, in Francia ha dichiarato: “In studi precedenti, abbiamo già dimostrato che la rapida percezione dei volti, che sono input visivi altamente rilevanti per i neonati, è modellata da un altro segnale sensoriale altamente saliente per loro, l’odore corporeo della madre. Per farlo, ci siamo basati sull’elettroencefalografia (EEG) e abbiamo misurato una risposta neurale selettiva per i volti che è potenziata dalla presenza dell’odore della madre nel cervello di un bambino di 4 mesi. Qui, il nostro obiettivo era determinare se questa facilitazione olfattiva-visiva diminuisse gradualmente man mano che i neonati crescono e diventano più efficienti nel percepire i volti esclusivamente dalle informazioni visive, come precedentemente dimostrato per altre associazioni tra due sensi”.
Abbiamo testato 50 neonati di età compresa tra 4 e 12 mesi e abbiamo scoperto che la risposta EEG selettiva per i volti aumenta e si complica tra i 4 e i 12 mesi, il che indica una migliore percezione dei volti con lo sviluppo. Come previsto, abbiamo anche scoperto che il beneficio dell’aggiunta dell’odore corporeo della madre diminuisce con l’età, confermando una relazione inversa tra l’efficacia della percezione visiva e la sua sensibilità a un odore concomitante. Nel complesso, ciò dimostra che la percezione visiva si basa attivamente sugli indizi olfattivi nei neonati in via di sviluppo finché il sistema visivo non diventa efficace da solo”.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato