Tra le azioni previste nel protocollo c’è “il sacrificio di tutti i volatili in cui è stato confermato il focolaio”, la disinfezione del luogo e l’istituzione di un sistema di protezione zona e sorveglianza in un perimetro di 10 chilometri
Stop all’esportazioni di pollame e derivati dal Brasile verso 44 Paesi del mondo. La misura è stata adottata dopo la conferma di un focolaio della malattia di Newcastle (o pseudopeste aviaria), una delle più temute patologie virali che colpisce gli uccelli domestici e selvatici. Le autorità del governo dello stato brasiliano di Rio Grande do Sul, dove è stato isolato il virus, hanno decretato l’emergenza zoosanitaria. Il decreto, in vigore per 90 giorni, permette un’azione più agile nel contenimento dei rischi di diffusione, eliminando alcune barriere burocratiche nel caso in cui vengano rilevati nuovi contagi da virus Paramyxoviridae (APMV-1). Tra le azioni previste nel protocollo c’è “il sacrificio di tutti i volatili in cui è stato confermato il focolaio”, la disinfezione del luogo e l’istituzione di un sistema di protezione zona e sorveglianza in un perimetro di 10 chilometri. Il ministero dell’Agricoltura sottolinea che il consumo di prodotti avicoli controllati dal Servizio Veterinario Ufficiale continua ad essere sicuro e senza controindicazioni”. L’ultima epidemia di malattia di Newcastle in Brasile risale al 2006.
“La Malattia di Newcastle (ND), detta anche pseudopeste aviara – come spiegato dagli esperti del Ministero della Salute, sulla pagine web dedicata all’argomento – è una delle più temute malattie che possono colpire i volatili. All’infezione sono sensibili numerosissime specie di uccelli, tra domestici e selvatici, con variabilità nelle manifestazioni cliniche secondo la specie e il ceppo virale coinvolto. Dagli anni della sua prima comparsa la Malattia di Newcastle si è diffusa a livello mondiale e nel secolo scorso si sono verificate almeno quattro pandemie. Il serbatoio naturale dei Paramyxovirus aviari è rappresentato dagli uccelli selvatici e in particolare dagli uccelli acquatici. L’infezione, per contatto diretto con elevate cariche virali può verificarsi anche nell’uomo determinando congiuntivite, che è il sintomo più comune e si manifesta dopo 24 ore dall’esposizione”.
La profilassi e il controllo della malattia di Newcastle si attuano a vari livelli: sia internazionale con l’osservanza delle norme, che nazionale mediante l’applicazione delle misure contenute nel DPR n. 657/92 e le linee guida per la vaccinazione e di allevamento. “A qualunque livello la profilassi sia applicata è sempre finalizzata a prevenire l’esposizione al virus dei soggetti sensibili e a ridurre il numero dei soggetti sensibili con l’attuazione di un’idonea profilassi indiretta – si legge ancora sul sito del Ministero della salute -. La prevenzione dell’introduzione e della diffusione del virus richiede la conoscenza e la considerazione di tutte le possibili vie di trasmissione, incluso il contatto diretto o indiretto con uccelli selvatici. La profilassi indiretta, vaccinazione, nei confronti della malattia di Newcastle prevede essenzialmente l’uso di vaccini vivi e vaccini inattivati”.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato