Salute 22 Luglio 2024 17:43

Ulcere croniche delle gambe, l’Idi ne rivoluziona il trattamento: “Un unguento per guarire in tre mesi”

Tra il 2018 e il 2022 sono stati raccolti 3.798 campioni da ulcere alle gambe di 2.239 pazienti. L’80% dei campioni ha mostrato colonizzazione batterica e circa un terzo delle lesioni ha mostrato infezione da Pseudomonas aeruginosa resistente ai farmaci, ma sensibile alla tobramicina nella maggior parte dei casi

di I.F.
Ulcere croniche delle gambe, l’Idi ne rivoluziona il trattamento: “Un unguento per guarire in tre mesi”

Una nuova strategia promette di rivoluzionare il trattamento delle ulcere croniche delle gambe, cambiando la vita a chi ne soffre: un unguento contenente tobramicina (0,3%) applicato giornalmente sarebbe in grado di offrire un immediato miglioramento e una guarigione entro tre mesi. A metterla a punto è stato il team di Corrado Cirielli, titolare dell’incarico di alta specializzazione per la cura di linfedema e flebolinfedema, dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata Idi-Irccs di Roma. I ricercatori italiani hanno ottenuto il riconoscimento della comunità scientifica internazionale grazie alla pubblicazione sulla rivista ‘Experimental Dermatology’.

Cause e sintomi delle ulcere croniche delle gambe

“Le ulcere croniche agli arti inferiori – spiegano dall’Idi – colpiscono l’1%-2% della popolazione, persistendo per oltre sei settimane e non mostrando segni di guarigione dopo tre mesi nonostante la terapia. Queste lesioni sono caratterizzate da forti dolori e limitazioni lavorative e sociali, spesso costringendo i pazienti all’immobilizzazione a letto. La causa della persistenza e della mancata guarigione è quasi sempre dovuta a sovra-infezioni batteriche, in particolare da parte dello Pseudomonas aeruginosa, un batterio particolarmente pericoloso poiché resistente agli antibiotici”.

La ricerca italiana su quasi 4mila pazienti

Lo studio, condotto all’Idi in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, l’università degli Studi di Salerno e Kelyon di Napoli, ha previsto una prevalutazione delle infezioni nelle ulcere degli arti inferiori. Tra il 2018 e il 2022 sono stati raccolti 3.798 campioni da ulcere alle gambe di 2.239 pazienti. L’80% dei campioni ha mostrato colonizzazione batterica e circa un terzo delle lesioni ha mostrato infezione da Pseudomonas aeruginosa resistente ai farmaci, ma sensibile alla tobramicina nella maggior parte dei casi. “Cinque pazienti con ulcere croniche molto gravi e avanzate persistenti da più di tre anni, infette da P. aeruginosa – riferisce Corrado Cirielli, responsabile del progetto – sono stati trattati, seguendo un protocollo off-label, con unguento contenente tobramicina (0,3%) applicato giornalmente, mostrando un immediato miglioramento e guarigione entro tre mesi. Già dall’inizio del trattamento la riduzione dell’infiammazione e del dolore, segni evidenti del processo di guarigione, ha fatto ben sperare i pazienti che, dopo anni di cure non risolutive, questa potesse essere la cura adatta alla loro grave patologia. In tutti i casi esaminati il nuovo protocollo di cura ha portato all’eradicazione dello P. aeruginosa dalle ulcere”.

I risultai potrebbero riscrivere la pratica clinica

“Questo trattamento innovativo e di facile utilizzo può rappresentare un passo importante verso una terapia domiciliare efficace delle ulcere infette da P. aeruginosa, migliorando in maniera significativa la gestione dei pazienti, la loro qualità di vita e riducendo i costi sociali di questa patologia, aiutando per prevenire le malattie ospedaliere. I risultati appena pubblicati a livello internazionale sono molto incoraggianti e potrebbero cambiare la pratica clinica per questi pazienti – afferma Annarita Panebianco, direttrice sanitaria Idi-Irccs -. Questi risultati – evidenzia – suggeriscono una nuova applicazione terapeutica, finora inesplorata, per un antibiotico topico utilizzato in questa formulazione solo per applicazioni oftalmiche. Presso l’Idi di Roma sta iniziando uno studio sull’efficacia di questo trattamento su un numero più grande di pazienti affetti da ulcere delle arti inferiori, mettendo a disposizione un centro multidisciplinare sotto la guida del responsabile dello studio, dottor Corrado Cirielli. Presso il nostro istituto, infatti, si effettuano tutte le fasi dalla ricerca all’applicazione clinica, garantendo un approccio integrato e completo”, conclude Panebianco.

 

 

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