L’Italia rappresenta uno dei paesi con le peggiori performance sulla gestione delle Infezioni Correlate all’Assistenza. Per affrontare questa situazione, un supporto giunge da una piattaforma informatica, la Consulenza a distanza sincrona sulle infezioni (CADIS)
Le infezioni che si contraggono in ospedale, meglio note come Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA), sono provocate da germi multiresistenti agli antibiotici e rappresentano la nuova pandemia. L’Italia rappresenta uno dei paesi con le peggiori performance, con 11mila decessi l’anno, un terzo di quelli che si verificano in tutta Europa. Secondo l’ultimo report dell’ECDC, le ICA in Italia sono almeno 430mila, mentre l’incidenza è tra le maggiori in Europa (8.2 persone con una Infezione Correlata all’Assistenza ogni 100 ricoverati). Per affrontare questa situazione, un supporto giunge da una piattaforma informatica, la Consulenza a distanza sincrona sulle infezioni (CADIS), che permetterà significativi miglioramenti nella tutela della salute dei pazienti e nella loro sopravvivenza.
In Italia, le strutture sanitarie dotate di una Unità Operativa di Malattie Infettive sono molto poche. Questo costituisce un limite nell’affrontare la crescita dei fenomeni dell’antimicrobico resistenza e delle infezioni correlate all’assistenza: per questo, molte strutture decidono di stipulare una convenzione per la consulenza infettivologica, che spesso si realizza in maniera complessa e farraginosa: le opzioni disponibili infatti sono il trasferimento del paziente nella struttura dell’infettivologo o la consulenza a distanza, che abitualmente avviene con mezzi di comunicazione inappropriati (mail, whatsapp, ecc.), che non tengono conto della condivisione dei dati sensibili. La domanda di consulenza infettivologica resta pertanto in gran parte insoddisfatta; l’offerta invece può essere migliorata in quantità, in qualità e in efficienza attraverso la Consulenza a distanza sincrona sulle infezioni (CADIS).
La piattaforma informatica CADIS è finalizzata a supportare le strutture sanitarie e il personale medico nella diagnosi, prescrizione e terapia delle infezioni ospedaliere, con pianificazione ed erogazione della consulenza in tempo reale per le strutture sanitarie. La piattaforma gestisce l’intero flusso, dalla richiesta fino alla rendicontazione e agli esiti della consulenza. Le interazioni dell’infettivologo con gli operatori sanitari e con i pazienti possono avvenire in sincrono e in tempo reale via video, audio e condividendo documenti clinici ed assistenziali. La piattaforma permette la registrazione delle attività e delle decisioni diagnostiche e terapeutiche, consentendo anche il monitoraggio a distanza dei parametri clinici mediante sensori indossabili.
“Lo scenario italiano in tema di infezioni Correlate all’Assistenza rende indispensabile una appropriatezza prescrittiva della terapia antibiotica e una sua rapida applicazione per incrementare la possibilità di sopravvivenza del paziente”, sottolinea Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. “Numerosi studi confermano che l’appropriatezza prescrittiva realizzata con una efficace consulenza infettivologica può ridurre in maniera significativa la mortalità dei pazienti con infezioni gravi. Altrettanto importante è la rapidità dei tempi: in un paziente con sepsi, passate sei ore, la somministrazione della corretta terapia antibiotica riduce rischio di mortalità ogni ora dell’8%. La piattaforma CADIS, inoltre, offre l’opportunità di una consulenza infettivologica anche in quei centri non dotati di specialisti di malattie infettive, colmando un gap frequente, visto che questi reparti sono presenti in poco più del 30% degli ospedali italiani”.
“La valutazione in tempo reale dei dati analitici generati dai laboratori di microbiologia clinica rappresenta un momento cruciale nella gestione del paziente critico”, evidenzia Paolo Fazii, componente del Direttivo Nazionale dell’Associazione Microbiologi Clinici Italiani. “Poiché la possibilità di un evento settico è molto alta, in questi casi bisogna intervenire con un’adeguata terapia antimicrobica nel più breve tempo possibile. Il management dei dati microbiologici – continua – trova nell’infettivologo il professionista dotato di maggiore expertise in ambito sanitario. Per tale motivo, ben vengano iniziative come quella della CADIS con l’obiettivo comune e condiviso del miglioramento degli outcome, della riduzione dei microrganismi multiresistenti e, non ultimo, della diminuzione delle spese sanitarie generate dalle complicanze infettive”.
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