La prevenzione è la chiave per mantenere una corretta salute orale, ma quando non basta è possibile intervenire sulle patologie del cavo orale. Ne abbiamo parlato nella quarta puntata di In bocca la Salute, Raffaele Iandolo, Presidente della Commissione Albo Odontoiatri e Andrea Mandelli, Presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani
La prevenzione è la chiave per mantenere una corretta salute orale, ma quando non basta è possibile intervenire sulle patologie del cavo orale. In questo, la collaborazione tra odontoiatra e farmacista può essere determinante. Ne abbiamo parlato nella quarta puntata di In bocca la Salute, un nuovo format dedicato alla salute orale e realizzato da Sics (Società Italiana di Comunicazione Scientifica) e Popular Science con il contributo non condizionante di Procter&Gamble. In questa puntata sono intervenuti Raffaele Iandolo, Presidente della Commissione Albo Odontoiatri e Andrea Mandelli, Presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani (Fofi).
“Le principali patologie del cavo orale sono la carie e la malattia parodontale, oltre a tutte le problematiche protesiche che richiedono la sostituzione di denti mancanti o la ricostruzione di denti danneggiati”, spiega Iandolo. “Per prevenire queste condizioni sono necessarie corrette tecniche di pulizia e detersione. Nel momento in cui emergono comunque delle lesioni cariose possiamo intervenire con delle ricostruzioni dirette – applicando materiali da ricostruzione direttamente sui denti – oppure con delle ricostruzioni indirette, che prevedono la sostituzione di piccoli pezzi di dente con pezzi prodotti in laboratorio. In base all’estensione della lesione e ai denti interessati, possiamo optare per ricostruzioni più importanti e ci orientiamo verso la protesi fissa”. La scelta dipende anche dalla volontà del paziente, sottolinea l’esperto, sempre nell’intento di conservare un’estetica gradevole.
“Se mancano dei denti o nel caso in cui i denti non possono più essere conservati, si usano protesi che ci permettono di integrare i denti mancanti o di modificare i denti esistenti. Se necessario poi si ricorre all’ortodonzia, quella parte dell’odontoiatria che provvede allo spostamento dei denti e a guidare la crescita ossea”.
Il farmacista può supportare il paziente con problematiche del cavo orale, non solo fornendo i farmaci prescritti dall’odontoiatra, ma anche consigliando gli strumenti migliori per continuare a prendersi cura dei propri denti e della propria bocca, in base alle condizioni del paziente e alle sue esigenze.
“Sta a noi consigliare il materiale più idoneo, come lo spazzolino giusto, il tipo di dentifricio più adatto, l’uso di uno scovolino o di un collutorio, in base alle necessità del paziente”, sottolinea Mandelli. “Dobbiamo saper comunicare anche informazioni su come usare correttamente lo spazzolino, manuale o elettrico, per quanto tempo e ogni quanto sostituirlo”.
La comunicazione diretta è agevolata dalla presenza capillare delle farmacie sul territorio che fa sì che il farmacista conosca il paziente, le sue patologie e i suoi bisogni di salute. “Il rapporto diretto tra farmacista e paziente è lo strumento migliore per informare il cittadino. Possiamo poi distribuire del materiale, che viene messo a disposizione di tutti, per un momento di approfondimento a casa”.
Altri consigli su quali strumenti usare e su come usarli vengono forniti dall’odontoiatra nel corso delle visite. “Anche noi spieghiamo al paziente come usare lo spazzolino (manuale o elettrico) e quanto spesso cambiarlo, perché lo spazzolino usato scorrettamente può anche provocare dei danni”, commenta Iandolo. Oltre ai materiali già citati da Mandelli, l’odontoiatra aggiunge: “I rivelatori di placca sono molto utili, soprattutto nei bambini, per identificare le zone in cui si deposita più placca. Ci sono anche le docce orali, fatte con macchinari che espellono acqua a pressione elevata per rimuovere i residui che si depositano negli anfratti più difficili da raggiungere, che possono essere rimossi anche con l’aiuto del filo interdentale”.
Poiché sono entrambe figure di riferimento per il paziente odontoiatrico, dentista e farmacista devono collaborare e sostenersi. “Sta a noi, nella conversazione con il paziente, orientarlo a seguire sempre le indicazioni del dentista e incoraggiarlo a sottoporsi a regolari visite odontoiatriche”, dice Mandelli.
L’intesa tra odontoiatra e farmacista aiuta a indirizzare al meglio il paziente anche per quanto riguarda la scelta del prodotto giusto, sottolinea Iandolo. “Oltre a tener fede alla prescrizione del dentista, il farmacista orienta sulla scelta di tipi particolari di dentifrici o collutori, per esempio. Oggi sono disponibili moltissimi prodotti e spesso il paziente non riesce ad orientarsi, sta a noi spiegargli che non sono tutti uguali”.
“Il dialogo tra odontoiatra e farmacista, anche solo attraverso una telefonata per il confronto su una prescrizione, dà al paziente un segnale di unità e di volontà di rispondere al meglio alle sue esigenze”, conclude Mandelli.