I ricercatori: “Sapevamo che alti livelli di zuccheri aggiunti sono collegati a un peggioramento della salute metabolica e a malattie precoci. Ora sappiamo che l’invecchiamento accelerato delle cellule è alla base di questa relazione”
Una dieta ricca di vitamine e sali minerali, ma povera di zuccheri, potrebbe avere effetti anti-aging: lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Jama Network Open e condotto presso l’Università di San Francisco. La Food and Drug Administration degli Stati Uniti raccomanda agli adulti di consumare non più di 50 grammi di zucchero aggiunto al giorno. I ricercatori hanno esaminato come tre diversi tipi di alimentazione influenzassero l’esito di un test biochimico usato per stimare la salute di un individuo e l’età del suo corpo (biologica). Hanno scoperto che migliori erano le abitudini alimentari – ovvero maggiore il contenuto in vitamine A, C, B12 ed E, acido folico, selenio, magnesio, fibre alimentari e isoflavoni, minore il consumo di zuccheri aggiunti nella dieta – delle persone, più le cellule del loro corpo sembravano giovani. Inoltre, a parità di dieta sana, ogni grammo di zucchero in più consumato si collegava a un aumento dell’età biologica.
Finora, il lavori volti ad indagare il collegamento tra nutrizione ed invecchiamento hanno coinvolto principalmente popolazioni bianche più anziane, concentrandosi su aspetti dietetici sani. Per questo, i ricercatori dell’Università di San Francisco hanno ritenuto importante esaminare le associazioni tra nutrizione e invecchiamento epigenetico in campioni più diversificati, in associazione a due determinanti fondamentali: gli apporti individuali di zuccheri rispetto alle quantità raccomandate dalle tabelle nutrizionali e gli effetti specifici dello zucchero sulla salute umana, essendo accertata la sua azione di agente pro-infiammatorio e ossidativo, implicato nel cancro e nelle malattie cardiometaboliche.
Lo studio è uno dei primi a mostrare un legame tra lo zucchero aggiunto e l’invecchiamento del corpo, nonché il primo a coinvolgere persone di mezza età, in particolare 342 donne di varie etnie. “La ricerca approfondisce il perché lo zucchero sia così dannoso per la salute – sottolinea la co-autrice senior Elissa Epel -. Sapevamo che alti livelli di zuccheri aggiunti sono collegati a un peggioramento della salute metabolica e a malattie precoci, forse più di qualsiasi altro fattore alimentare – continua Epel -. Ora sappiamo che l’invecchiamento accelerato delle cellule è alla base di questa relazione, e questo è probabilmente uno dei tanti modi in cui un eccessivo consumo di zucchero limita una longevità sana”.
“Dato che i pattern di invecchiamento cellulare sembrano essere reversibili, potrebbe essere che eliminare 10 grammi di zucchero aggiunto al giorno sia come riavvolgere l’orologio biologico di 2,4 mesi, se la diminuzione del consumo è mantenuta nel tempo – sottolinea la co-autrice senior Barbara Laraia, della UC Berkeley -. Concentrarsi su alimenti ricchi di nutrienti chiave e poveri di zucchero aggiunto potrebbe essere un nuovo modo per motivare le persone a mangiare bene per vivere più a lungo”. In conclusione, le ricercatrici sono convinte che con alcuni accorgimenti si possa realmente rallentare l’invecchiamento. In particolare, come evidenziato dagli autori della ricerca “promuovere diete allineate con le raccomandazioni per la prevenzione delle malattie croniche e ricche di nutrienti antiossidanti, antinfiammatori e pro-epigenetici per la salute, sottolineando al contempo un basso consumo di zuccheri aggiunti, può supportare un invecchiamento cellulare più lento rispetto all’età cronologica”. Tuttavia, gli stessi studiosi ammettono la necessità di condurre ulteriori “analisi longitudinali” a supporto delle evidenze scientifiche finora raccolte.
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