Giustina (endocrinologo): “In quanto ormone pleiotropico, la Vitamina D agisce in tanti ambiti, ma non abbiamo documenti di consenso sul suo ruolo extrascheletrico”
Al via l’ottava ‘International Conference on Controversies in Vitamin D‘, una Consensus che, da ieri fino a mercoledì prossimo, riunisce oltre trenta specialisti internazionali per discutere i temi più rilevanti del dibattito scientifico attuale sulla Vitamina D. Al centro dell’agenda, il suo ruolo quale ormone pleiotropico, che agisce su più organi e tessuti, nei contesti extrascheletrici. Presieduto da John P. Bilezikian, della Columbia University di New York, e Andrea Giustina, dell’Università Vita-Salute e Ospedale San Raffaele di Milano, la Consensus prevede sessioni dedicate a Vitamina D e muscolo, salute cardiovascolare, diabete, obesità, sistema gastrointestinale, infezioni e immunità.
“In quanto ormone pleiotropico, la Vitamina D agisce in tanti ambiti – spiega Andrea Giustina, ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo all’Università Vita-Salute San Raffaele e primario dell’Unità di Endocrinologia all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano – ma non abbiamo documenti di consenso sul suo ruolo extrascheletrico. Questo meeting, che raccoglie le straordinarie competenze dei massimi esperti mondiali, intende stimolare una discussione in merito, e un auspicabile consenso su quelle azioni che la Vitamina D svolge extra-osso e che hanno un’importanza clinica non trascurabile”. Tra i temi, gli effetti della Vitamina D sul muscolo, i contesti cardiovascolari in cui la Vitamina D può entrare in gioco, quali ipertensione, scompenso cardiaco, cardiochirurgia e cardiopatia ischemica, e il suo ruolo nel ridurre la progressione da pre-diabete a diabete.
“Quanto all’obesità – prosegue Giustina – è risaputo che essa sia causa di resistenza alla Vitamina D e ipovitaminosi D. Non è invece altrettanto noto che la carenza di Vitamina D possa a sua volta causare un peggioramento dell’adiposità corporea. Più in generale, c’è una stretta interazione tra sistema gastrointestinale e Vitamina D, che permette l’assorbimento del calcio proprio a livello intestinale: discuteremo dunque di microbiota, malattie autoimmuni come la celiachia e tumori gastroenterici”. Le ultime due sessioni della Consensus sono dedicate alle infezioni e all’immunità, il deficit di Vitamina D come fattore di rischio di infezione acuta, la correlazione tra ipovitaminosi D e sindrome Long Covid. Tra gli esperti, anche Peter Ebeling della Monash University di Melbourne e Anastassios Pittas del Tufts Medical Center di Boston, con interventi dedicati rispettivamente ai trial controllati randomizzati e alle ultime controverse linee guida dell’Endocrine Society sull’uso della Vitamina D.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato