Consumare troppi dolci, patatine e hamburger può iniziare a danneggiare l’organismo già dopo tre settimane. A lanciare l’allarme uno studio dell’Università di Oxford, presentato alla conferenza della Società Europea di Cardiologia a Londra
Consumare troppi dolci, patatine e hamburger può iniziare a danneggiare l’organismo già dopo tre settimane, in particolare a causa della presenza di grassi saturi. Questo genere di alimenti, che rientrano nella categoria di “cibo spazzatura” rappresenta un pericolo per il cuore anche quando non ci sono segni evidenti sul corpo, come il sovrappeso o l’obesità. A lanciare l’allarme uno studio dell’Università di Oxford, presentato alla conferenza della Società Europea di Cardiologia a Londra.
Nei test, a un gruppo di persone è stato chiesto di seguire una dieta ad alto contenuto di grassi saturi o polinsaturi, mentre a un altro gruppo è stato chiesto di mangiare alimenti contenenti grassi polinsaturi più salutari, come pesce azzurro e noci, per un massimo di 24 giorni. Alla fine, nessuno dei due gruppi ha guadagnato peso, ma quelli che hanno mangiato più grassi saturi hanno mostrato un netto deterioramento dei marcatori di base della salute e sono risultati più a rischio di malattie cardiache. Inoltre, questi hanno registrato un aumento del 20% della quantità di grasso immagazzinato nel fegato, aumentando il rischio di diabete di tipo 2, e hanno visto aumentare i livelli di colesterolo totale e “cattivo” di circa il 10%.
Al contrario, coloro che hanno seguito una dieta ricca di grassi polinsaturi hanno visto migliorare significativamente la loro salute, registrando un calo dei livelli di colesterolo totale e di colesterolo “cattivo” nel sangue di circa il 10% e un aumento delle riserve energetiche nel muscolo cardiaco. “È importante il tipo di grasso, non la quantità di grasso”, ha detto Nikola Srnic, ricercatore capo dell’Università di Oxford. “È interessante come si possa notare un cambiamento così rapido, nel giro di tre settimane”, ha continuato il ricercatore.
“Per le diete più ricche di grassi saturi abbiamo chiesto alle persone di aumentare il consumo di burro, latticini, dolci e pasticcini”, ha spiegato Srnic. La dieta a base di grassi polinsaturi è più ricca di grassi provenienti dal pesce, da alcuni oli vegetali e da noci e semi. I risultati suggeriscono che una dieta ad alto contenuto di grassi saturi può modificare negativamente i fattori di rischio di malattie cardiovascolari anche quando una persona non aumenta di peso”, ha precisato Srnic. “D’altra parte, abbiamo osservato effetti protettivi se una persona seguiva una dieta ricca di grassi polinsaturi”, ha concluso.