Pubblicato il il Report “A Race to Nourish a Warming World” della Bill & Melinda Gates Foundation. Tre semplici interventi per cambiare rotta: l’uso di tecnologie agricole per aumentare la produzione di latte, di alimenti fortificati e la supplementazione di vitamine in gravidanza
“La malnutrizione è la peggiore crisi sanitaria infantile al mondo. Il cambiamento climatico la sta rendendo ancora più difficile da risolvere”: sonno queste le parole con cui Bill Gates introduce il Report “A Race to Nourish a Warming World”, pubblicato dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Lo scenario descritto nel documento è allarmante: da qui al 2050, senza interventi correttivi, i cambiamenti climatici faranno aumentare di 40 milioni il numero di bambini affetti da malnutrizione cronica nel mondo e di 28 milioni quelli colpiti da malnutrizione acuta grave. Secondo l’Unicef, circa un terzo dei bambini del mondo, pari a 400 milioni, non assume una quantità e una varietà di nutrienti sufficiente per crescere in salute. 148 milioni soffrono di malnutrizione cronica, 45 milioni di nutrizione acuta. Contemporaneamente, con l’intensificarsi delle sfide globali, la quota totale degli aiuti esteri destinati all’Africa è diminuita. Nel 2010, il 40% di questi aiuti è andato ai paesi africani, percentuale che ora è scesa al 25 (la più bassa degli ultimi 20 anni), nonostante più della metà di tutte le morti infantili si verifichino nell’Africa sub-sahariana.
Ora, con i cambiamenti climatici in atto, secondo gli autori del Report, la situazione non può che peggiorare. Per questo è necessario mettere in atto delle soluzioni per contrastare il fenomeno. Sono tre semplici interventi quelli suggeriti nel documento, in grado di salvare milioni di vite: l’uso di tecnologie agricole per aumentare la produzione di latte, di alimenti fortificati e la supplementazione di vitamine in gravidanza. Il trend degli ultimi anni è però preoccupante. Tra il 2000 e il 2020, ricostruisce il rapporto, nel mondo si è osservato un “boom nella salute globale”: la mortalità infantile si è dimezzata, l’impatto delle malattie infettive è crollato e tutto ciò ha riguardato soprattutto i Paesi a più basso reddito. Ma la pandemia da Covid-19 ha fermato questi progressi. “Oggi, il mondo è alle prese con più sfide che in qualsiasi altro momento storico: inflazione, debiti, nuove guerre. Sfortunatamente, gli aiuti non tengono il passo con queste esigenze, in particolare nei luoghi che ne hanno più bisogno – scrive Bill Gates -. Penso che possiamo dare alla salute globale una seconda opportunità, anche in un mondo in cui le sfide ricorrenti richiedono ai governi di usare con oculatezza le loro finanze in bilancio”.
Il rapporto fa anche luce sui costi: secondo la Banca Mondiale, il ‘prezzo da pagare’ a causa della denutrizione è di tre trilioni di dollari in perdita di produttività ogni anno, perché la malnutrizione blocca le capacità fisiche e cognitive delle persone. Nei paesi a basso reddito, tale perdita varia dal 3% al 16% (o più) del PIL. Il documento descrive anche alcuni strumenti collaudati che stanno aiutando a risolvere la malnutrizione e a ridurre le morti infantili. Tra questi ci sono le nuove tecnologie agricole, capaci di aumentare la produzione di latte fino a tre volte in più, rendendo anche il prodotto più sicuro. In Etiopia, ad esempio, un nuovo processo ideato per fortificare il sale con iodio e acido folico potrebbe portare ad una riduzione del 4% dell’anemia, eliminando fino al 75% di tutti i decessi e i nati morti a causa di difetti del tubo neurale. In Nigeria, fortificando i dadi da brodo con ferro, acido folico, zinco e vitamina B12, si potrebbero evitare fino a 16,6 milioni di casi di anemia e fino a 11mila decessi per difetti del tubo neurale. Ancora, gli sforzi per fornire una vitamina prenatale di alta qualità alle donne incinte potrebbero salvare quasi mezzo milione di vite e migliorare le condizioni di salute di 25 milioni di neonati entro il 2040.
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