Advocacy e Associazioni 23 Settembre 2024 13:08

Tumore al seno: via a campagna Lilt for Women per favorire prevenzione e diagnosi precoce

La prevenzione e la diagnosi precoce come armi più efficaci per battere il tumore al seno e la solidarietà tra donne come strumento per infondere ottimismo. Sono i messaggi che arrivano dalla campagna Lilt for Women - Nastro Rosa 2024
Tumore al seno: via a campagna Lilt for Women per favorire prevenzione e diagnosi precoce

La prevenzione e la diagnosi precoce come armi più efficaci per battere il tumore al seno e la solidarietà tra donne come strumento per infondere ottimismo. Sono i messaggi che arrivano dalla campagna Lilt for Women – Nastro Rosa 2024, lanciata questa mattina dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori con un evento al ministero della Salute. La campagna è dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione per la lotta al tumore al seno, ma offre anche occasioni di diagnosi precoce: negli ambulatori aderenti sarà possibile infatti effettuare visite senologiche, prenotabili al numero verde 800-998877.

Eliminare le cattive abitudini riduce del 40% il rischio di cancro al seno

Con oltre 56mila nuove diagnosi registrate nel 2023, il cancro al seno è il tumore femminile più frequente in Italia, rappresentando quasi il 30% di tutte le neoplasie nelle donne e la prima causa di morte nella fascia d’età compresa tra i 35 e i 50 anni. Grazie ai progressi nella diagnosi e nella terapia, oggi l’85% delle pazienti è viva a 5 anni dalla diagnosi. “L’impegno costante della Lilt è investire in salute, consapevoli che l’eliminazione di cattive abitudini come il consumo di tabacco, l’abuso di alcol, l’errata alimentazione e la sedentarietà potrebbero prevenire il 40% dei casi di cancro e ridurre la mortalità nella stessa misura, grazie alla partecipazione agli screening senologici, ancora oggi in stato di sofferenza”, ha affermato il presidente nazionale della Lilt Francesco Schittulli.

Obiettivo: mortalità zero per il cancro al seno

“Queste evidenze ci spingono ad adottare un approccio trasversale per raggiungere l’obiettivo mortalità zero per il cancro al seno”, sottolinea Schittulli. “Puntiamo quindi a incentivare la prevenzione primaria attraverso la promozione di stili di vita sani e a rafforzare le azioni di prevenzione secondaria per contrastare il ritardo diagnostico, incoraggiando visite specialistiche e l’adesione ai programmi di screening”, aggiunge.

Una donna su 10 non ha mai fatto una mammografia

“Anche grazie al ruolo cruciale svolto dalla Lilt – dichiara il ministro della Salute, Orazio Schillaci – abbiamo intensificato le iniziative di sensibilizzazione per promuovere l’adozione di stili di vita sani e l’adesione ai programmi di screening. Come sappiamo bene, individuare il cancro nelle fasi iniziali vuol dire garantire un tasso di sopravvivenza maggiore e una migliore qualità della vita”. E prosegue: “I dati della sorveglianza Passi 2022-2023 dell’Istituto superiore di sanità mostrano che in Italia il 73% delle donne fra i 50 e i 69 anni si è sottoposto allo screening mammografico a scopo preventivo, all’interno di programmi organizzati o per iniziativa personale. Non è trascurabile, d’altra parte, la quota di 50-69enni che non si è mai sottoposta a una mammografia a scopo preventivo o lo ha fatto in modo non ottimale: una donna su 10 non ha mai fatto un esame mammografico e quasi il 18% riferisce di averlo eseguito da oltre 2 anni”.

Schillaci: “Sforzo per ridurre gap Nord-Sud”

“Il cancro al seno si conferma la patologia oncologica più diffusa nella popolazione femminile e rappresenta circa il 30% di tutte le neoplasie nelle donne”, dichiara Schillaci. “Inoltre, sempre più spesso si presenta in età giovanile. La copertura dello screening mammografico però indica un netto divario tra il Nord ed il Sud, dove occorre uno sforzo maggiore. E’ importante – continua – che le Regioni intensifichino gli sforzi per sensibilizzare la partecipazione ai programmi di screening e che le donne aderiscano. Sottoporsi periodicamente ai controlli è essenziale. Un altro ambito su cui stiamo puntando è l’allargamento della fascia d’età della popolazione target, prevedendo lo screening per il tumore della mammella dai 45 ai 74 anni di età”

“Si può e si deve fare più prevenzione”

“Si calcola che nel 2023 in Italia siano stati diagnosticati 55.900 nuovi casi di tumore al seno“, dichiara Schillaci. “E non dobbiamo mai dimenticare che dietro ognuno di questi numeri c’è una storia personale. Tuttavia, un dato che infonde fiducia e che va sottolineato è quello relativo alla guaribilità: per il tumore al seno la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell’88%. In Italia, inoltre, il tasso di riduzione della mortalità per neoplasia alla mammella è superiore alla media europea”, ricorda il ministro. “Negli ultimi anni sono stati raggiunti traguardi straordinari grazie ai progressi compiuti dalla ricerca nonché dalla diffusione delle Breast Unit – e la rete italiana è stata riconosciuta a livello europeo come modello da seguire – attraverso cui riusciamo a garantire diagnosi precoci, interventi chirurgici secondo gli standard più elevati e una presa in carico multidisciplinare. Ma si può e si deve fare più prevenzione”, conclude.

 

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