Gli studiosi hanno dimostrato che il rischio di infarto, ictus e morte (per tutte le cause) era più di due volte superiore tra gli adulti che hanno avuto il Covid, e quasi quattro volte superiore tra quelli ricoverati per Covid
Il rischio di infarto e di ictus resta aumentato fino a tre anni dal Covid anche per coloro che hanno contratto il virus in forma lieve. Tuttavia, esiste una ‘scala di valori’: a rischiare di più sono coloro che hanno sperimentato una forma più grave della malattia e le persone con i gruppi sanguigni A, B e AB, pari al 60% della popolazione mondiale. A rivelarlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Arteriosclerosis, Thrombosis, and Vascular Biology, condotta tra Cleveland Clinic e Università della California Meridionale. Gli studiosi hanno dimostrato che durante un periodo di osservazione di quasi tre anni, il rischio di infarto, ictus e morte (per tutte le cause) era più di due volte superiore tra gli adulti che hanno avuto il Covid, e quasi quattro volte superiore tra quelli ricoverati per Covid, rispetto al gruppo senza storia di infezione da Sars-CoV-2. Lo studio ha rilevato che per i pazienti ospedalizzati per Covid, l’infezione rappresenta addirittura un fattore di rischio cardiovascolare più determinante rispetto ad una precedente storia di malattie cardiache.
Un’analisi genetica più approfondita ha inoltre mostrato che, rispetto agli individui con un gruppo sanguigno diverso da 0, quelli di gruppo A, B o AB (che sono anche più suscettibili a contrarre l’infezione), avevano maggiori probabilità di un evento cardiovascolare avverso dopo il Covid. I ricercatori hanno utilizzato i dati della Uk Biobank su oltre 10mila persone che avevano contratto il Covid e 217.730 persone che non erano state infettate tra febbraio e dicembre 2020 (prima che fossero disponibili i vaccini). “Più di un miliardo di persone in tutto il mondo ha già avuto il Covid”, dice Stanley Hazen, co-autore senior. “I risultati indicano una scoperta di importanza globale per la sanità che, probabilmente, si tradurrà in un aumento delle malattie cardiovascolari a livello globale. Questi risultati rivelano che, sebbene sia un’infezione del tratto respiratorio superiore, il Covid ha una varietà di implicazioni per la salute e sottolineano che dovremmo considerare la storia di una precedente infezione da Covid quando formuliamo piani e obiettivi di prevenzione delle malattie cardiovascolare, conclude Hazen.
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