Sotto i riflettori in particolare la situazione delle Marche, che ha contribuito a far impennare i casi di questo mese di settembre, anche se nel bollettino si precisa che nel focolaio principale in provincia di Pesaro non ci sono stati nuovi casi nell’ultima settimana
Salgono a quota 625 i casi confermati di Dengue in Italia nel 2024, dall’1 gennaio all’8 ottobre. La scorsa settimana erano 572. Sul totale, le infezioni autoctone sono 173 (rispetto alle 130 della settimana scorsa) e il focolaio di maggiori dimensioni è localizzato nelle Marche, dove si concentrano 124 casi a trasmissione locale. Seguono l’Emilia Romagna con 36 casi, la Lombardia con otto e la Toscana con due, entrambe queste ultime infezioni con collegamento epidemiologico al focolaio delle Marche. Infine, Veneto e Abruzzo hanno rispettivamente segnalato al sistema di sorveglianza nazionale ciascuna un singolo caso autoctono (un altro segnalato dall’Abruzzo non è riportato nella mappa essendo in corso indagini sull’attribuzione geografica). I dati sono emersi dall’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di sanità. I casi importati, ovvero associati a viaggi all’estero, sono 452, 10 in più della scorsa settimana.
Sotto i riflettori in particolare la situazione delle Marche, che ha contribuito a far impennare i casi di questo mese di settembre, in cui si è toccata una punta record rispetto agli anni passati. Anche se nel bollettino si precisa che nel focolaio principale in provincia di Pesaro non ci sono stati nuovi casi nell’ultima settimana (con inizio sintomi dal 2 all’8 ottobre). “Questo segnale di riduzione significativa del numero di nuovi casi d’infezione sarà verificato e confermato nelle prossime settimane”, puntualizza l’Iss. Restano le dimensioni di questo focolaio che si concentra con 121 casi, tutti sintomatici e con identificazione del virus Dengue di tipo 2 (Denv-2), in un singolo comune della regione, Fano. È stato poi identificato il virus Dengue di tipo 2 anche nel focolaio più contenuto dell’Emilia Romagna. Mentre in Lombardia è stato rilevato il virus Dengue di tipo 1 (Denv-1).
L’età mediana dei casi segnalati quest’anno in Italia è di 44 anni, metà dei contagiati è di sesso maschile e metà femminile, analizza l’Iss, e non è stato al momento segnalato nessun decesso legato alla malattia. L’incidenza più elevata dei casi si registra nella fascia d’età 21-43 anni. “Al momento dell’identificazione di tutti i casi autoctoni segnalati, sono state attivate le misure di controllo delle zanzare vettori (del genere Aedes) e le misure di prevenzione necessarie per garantire la sicurezza delle trasfusioni e dei trapianti nelle aree interessate, come previsto dal Piano nazionale delle arbovirosi”, si informa nel bollettino.
Alla sorveglianza risultano poi anche: sei casi confermati di Zika virus (tutti associati a viaggi all’estero, età mediana 49 anni, 50% di sesso maschile e nessun decesso), quattro casi confermati di Chikungunya (tutti associati a viaggi all’estero, età mediana 47 anni, 50% di sesso maschile e nessun decesso); 45 casi confermati di infezione neuro-invasiva – Tbe (43 casi autoctoni e due associati a viaggi all’estero, età mediana 54 anni, 69% di sesso maschile e due decessi) e 82 casi confermati di Toscana virus (tutti autoctoni, età mediana 53,5 anni, 68% di sesso maschile e nessun decesso).
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