Il rapporto Global Health 2050, che sarà lanciato questa settimana al World Health Summit di Berlino, sostiene che i Paesi dovrebbero dare priorità alle 15 condizioni di salute che causano il maggior numero di morti premature
Dichiarando guerra a 15 cause di morte precoce prima dei 70 anni, tra cui tubercolosi e infezioni respiratorie, diabete e malattie cardiovascolari, incidenti e suicidi, si potrebbe dimezzare il rischio di morte precoce entro il 2050 in tutti i Paesi, anche quelli poveri: è la proposta della Commissione Lancet che ha redatto una roadmap con l’obiettivo “50 entro il 50”, ovvero il 50% in meno entro il 2050. Tale obiettivo, secondo il rapporto, è attraverso una serie di azioni come investimenti mirati, implementazione delle vaccinazioni infantili e prevenzione e il trattamento a basso costo delle cause comuni di morte prevenibile, insieme a tasse su tabacco e cibo spazzatura, afferma Gavin Yamey della Duke University, che ha guidato la stesura del rapporto Lancet.
“Raggiungere il ’50 entro il 50′ ridurrebbe mortalità e morbilità, aiuterebbe la crescita economica e allevierebbe la povertà”, continua. Il rapporto Global Health 2050, che sarà lanciato questa settimana al World Health Summit di Berlino, sostiene che i Paesi dovrebbero dare priorità alle 15 condizioni di salute che causano il maggior numero di morti premature. Queste includono malattie infettive come la tubercolosi e le infezioni respiratorie, malattie non trasmissibili come il diabete e le malattie cardiovascolari, e altre problematiche come incidenti e suicidi. Sovvenzioni pubbliche per i costi di medicinali essenziali, diagnostica, vaccini e altre misure sono risolutive per queste 15 condizioni.
Se tutti i Paesi raggiungessero gli obiettivi del “50 entro il 50”, una persona nata nel 2050 avrebbe solo il 15% di probabilità di morire prima dei 70 anni, rispetto al 31% per chi è nato nel 2019. “Le politiche sanitarie cambiano la vita delle persone”, afferma Wenhui Mao, analista senior alla Duke University e uno dei 50 autori del rapporto che richiede un aumento della tassazione su prodotti del tabacco, alimenti e bevande non salutari e combustibili fossili, che ridurrebbero malattie e morti e genererebbero entrate da reinvestire nei sistemi sanitari. La priorità più alta va data a tasse elevate sul tabacco: il fumo rimane una delle principali cause di mortalità prevenibile in molte parti del mondo, causando oltre otto milioni di morti all’anno secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
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