I detenuti verranno accolti e curati nei Rems. Le regioni cominciano ad adeguarsi, commissariato il Veneto
Superati gli Opg, arrivano i Rems. Il termine per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari, fissato dal Decreto Legge n°211 del 22 dicembre 2011, è scaduto pochi giorni fa. I circa 700 detenuti – o meglio, una parte di essi – verranno accolti nelle nuove Residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza.
La differenza tra i due tipi di struttura è che nelle seconde l’assistenza fornita sarà solo ed esclusivamente di tipo sanitario. O almeno ciò è quanto previsto dalla normativa. Al 31 marzo – che rappresentava il termine ultimo per chiudere definitivamente una pagina non proprio edificante della storia italiana – non tutte le Regioni risultavano in regola con i tempi. Il Ministero della Salute aveva anche predisposto un apposito Organismo di coordinamento che monitorasse la ricerca e l’allestimento da parte delle istituzioni regionali interessate delle nuove strutture. Strutture che, in alcuni casi, risulterebbero definitive, in altri provvisorie.
Alcune Regioni non sono riuscite a rispettare i tempi previsti ma riusciranno comunque a completare il percorso nelle prossime settimane: “Si tratta – fa sapere il ministro della Giustizia Andrea Orlando attraverso una nota – del Friuli Venezia Giulia, della Puglia, della Provincia autonoma di Trento e del Piemonte, che avrà la disponibilità di tali strutture solo fra qualche mese”. Diversa invece la situazione del Veneto, che “in mancanza di strutture individuate non risulta in condizione di prestare l’assistenza alle persone sottoposte a misure di sicurezza detentiva”. Per questo motivo sarà dunque necessario “procedere alla nomina di un Commissario straordinario (L. 30 maggio 2014, art. 1 co. 2) perché provveda in via sostitutiva a dare attuazione a quanto richiesto dalla legge”. Per le altre Regioni inadempienti, infine, “eventuali commissariamenti si moduleranno in relazione alle concrete caratteristiche delle diverse realtà”.
È infine riservato al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in collaborazione con l’Autorità giudiziaria, con le Regioni e con le Province autonome, il compito di provvedere ai trasferimenti presso le Rems dei soggetti destinatari delle misure di sicurezza.
Il passaggio da Opg a Rems è stato però accompagnato da numerose polemiche. Da un lato c’è, infatti, chi paventa – come il giudice del Tribunale di Roma Paola de Nicola – il pericolo di “lasciare fuori” dal trasferimento da una struttura all’altra alcuni internati pericolosi “che abbiano superato il limite massimo della pena edittale”; dall’altro c’è chi – da ultimo il Movimento 5 Stelle – punta invece il dito contro i ritardi con cui si è mosso il meccanismo statale, che al momento della chiusura degli Opg non è stato in grado di sostituirli prontamente con le nuove Residenze.