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Il dottor Guido Castelli Gattinara e la dottoressa Giulia Spina dell’ospedale Bambino Gesù di Roma spiegano come distinguere i sintomi delle varie tipologie di raffreddori tipici dell’autunno
È cominciata la stagione dei raffreddori e dell’influenza, virus che non fermano, però, la circolazione del Sars-CoV-2, presente tutto l’anno. Non c’è tregua nemmeno per chi soffre di allergie respiratorie. E allora come possiamo distinguere se il naso che cola è colpa dell’una o dell’altra cosa? Per fare chiarezza il dottor Guido Castelli Gattinara, dell’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente e la dottoressa Giulia Spina, dell’Unità Operativa di Pediatria Generale dello stesso ospedale hanno elencato, sul sito web del Bambino Gesù, alcuni sintomi chiave.
Cominciamo dal raffreddore comune, una forma di rinite che può essere causata da numerosi agenti virali, e dalla rinite da Sars-CoV-2. Quest’ultima “più frequentemente si associa a sintomi quali tosse, mal di gola intenso, febbre alta, malessere generale e, più di rado, difficoltà respiratoria – spiegano gli specialisti -. Inoltre, il Sars-CoV-2 è spesso responsabile di un insieme di manifestazioni che coinvolgono diversi apparati, con sintomi gastrointestinali (vomito e diarrea), sintomi neurologici (cefalea), sintomi osteo articolari (dolori) e altri sintomi come perdita del gusto e/o dell’olfatto”.
Numerosi altri virus, soprattutto nella stagione fredda, posso essere causa di un raffreddore, più o meno intenso: si va dagli adenovirus, ai rinovirus, fino ai virus dell’influenza ed altri coronavirus e virus parainfluenzali. “Il raffreddore o rinite comune si associa generalmente a congestione del naso, eventuale tosse e talvolta dolori osteoarticolari – continuano gli esperti dell’ospedale della Santa Sede -. Non sono solitamente presenti sintomi come difficoltà respiratoria, mal di testa, perdita del gusto e dell’olfatto. La febbre quando è presente è di lieve entità”. In caso di febbre è consigliabile effettuare un tampone che escluda o confermi un’infezione da Sars-CoV-2.
Anche se spesso associate al periodo primaverile, le allergie non sono affatto rare nemmeno nella stagione autunnale. In questo periodo sono causate soprattutto da pollini, muffe e acari della polvere. In autunno nell’area del Nord Italia sono presenti ambrosia e graminacee, mentre al Centro-Sud vi è la parietaria. Tuttavia, a causa dei cambiamenti climatici è sempre più comune che alcune piante estive continuino a produrre polline anche in autunno, prolungando di fatto il tempo di esposizione dei pazienti agli allergeni. Anche le muffe, come Alternaria, Cladosporium, Aspergillus, possono causare reazioni allergiche, sia all’aperto, che al chiuso. Nelle case, invece, sono gli acari della polvere gli allergeni più frequenti.
“La rinite allergica, oltre alla congestione nasale – spiegano i dottori Castelli Gattinara e Spina – si accompagna con: occhi arrossati (congiuntivite), starnuti in serie e prurito del naso. Sintomi generalmente assenti in caso di infezione da Sars-CoV-2. La familiarità per allergia o la storia di allergia in precedenza, sono fattori che rafforzano la diagnosi. Inoltre manca sempre la febbre”. Anche in questo caso un test rapido può escludere il Covid-19.
(Fonte: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù)
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