Al via sulle reti Rai lo spot per la campagna vaccinale del Ministero della Salute. Dall”Ecdc due report che fanno il punto sulla stagione 2023-2024 evidenziando la necessità, con un nuovo inverno alle porte, di aumentare le coperture vaccinali nei gruppi a rischio
Una famiglia si sta preparando per uscire di casa. È il giorno del saggio di danza: “Nonna, hai cucito i lacci alle scarpette?”, chiede la nipotina. “Fatto”, risponde la nonna. Macchina fotografica? “Fatto – risponde il nonno – E i miei occhiali?”. “Fatto”, Il dialogo va avanti fin quando arriva la domanda fatidica: “Avete fatto la cosa più importante?”. Ed entrambi gli anziani si scoprono la spalla. “Fatto”, dicono in coro, mostrando il cerotto applicato dove gli è stato somministrato il vaccino. Intanto una voce fuori campo ricorda che “vaccinarsi contro l’influenza stagionale protegge ed è importante soprattutto per anziani e fragili”. E “si può fare in un’unica seduta anche con la vaccinazione anti-Covid”. Infine l’invito a informarsi con il proprio medico. Con questo spot, ‘Vaccino? Fatto’, che verrà trasmesso sulle reti Rai, il Ministero della Salute invita la popolazione ad aderire alla campagna vaccinale.
Un invito alla vaccinazione arriva in queste ore anche dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc): “oltre alla vaccinazione” contro l’influenza e Covid-19 per anziani e persone a rischio, “è importante considerare le misure preventive di base per ridurre la trasmissione dei virus”, dalle mascherine al ‘bon ton’ anti-contagio. L’Ecdc oggi ha pubblicato due report con cui ha fatto il punto sulla stagione 2023-2024 evidenziando la necessità, con un nuovo inverno alle porte, di aumentare le coperture vaccinali nei gruppi a rischio. Accanto alle iniezioni scudo, però, ci sono anche le misure per arginare il contagio e frenare la circolazione dei virus respiratori. L’Ecdc raccomanda di “rimanere a casa se si presentano sintomi di un virus respiratorio – elenca l’ente Ue in una nota – rispettare l’igiene respiratoria e l’etichetta della tosse, lavarsi spesso le mani e ventilare gli spazi chiusi”. Inoltre, l’invito è a “indossare una mascherina in luoghi affollati o in presenza di persone vulnerabili”, una misura che “può essere presa in considerazione quando si manifestano sintomi”.
Nel dettaglio il report Ecdc sull’influenza mostra che 20 Paesi Ue/See hanno segnalato di aver dato raccomandazioni basate sull’età per bambini e adolescenti, indipendentemente da patologie di base, per la stagione 2023-24. Dato in aumento rispetto al 2020-21, quando i Paesi che avevano adottato questa linea erano solo 14 (e rispetto al 2017-2018 quando erano solo 5). I tassi di copertura vanno da 0,9 a 38,9% con Finlandia (38,9%), Spagna (36,1%) e Danimarca (16%) ai livelli più alti. Per gli anziani invece le raccomandazioni variano nel limite di età da cui far partire l’offerta delle campagne (da chi propone la vaccinazione dai 50 anni in su, fino a chi la raccomanda dai 65 anni in poi). Le coperture hanno un andamento relativamente stabile, ma sono state osservate alcune fluttuazioni al ribasso nella stagione 2023-24 rispetto alle due precedenti. La copertura mediana è stata del 45,7%, rispetto al 59% nella stagione 2020-21. Per quanto riguarda le donne in gravidanza, le coperture variavano da 1% a 58% nella scorsa stagione nei Paesi che hanno segnalato questi dati. Per gli operatori sanitari la copertura mediana (sulla base dei dati di 10 Paesi) è stata del 22,1% nella stagione 2023-2024, in calo rispetto al 25% del 2022-23 e al 28% nel 2021-22. La maggior parte dei Paesi ha segnalato una diminuzione rispetto alla stagione 2020-21, quando era stata segnalata una mediana del 52%.
“La maggior parte dei Paesi è ancora lontana dal raggiungere livelli adeguati di protezione per i principali gruppi target”, è la conclusione dell’Ecdc, che aggiunge: “C’è anche necessità di sviluppare una nuova generazione di vaccini antinfluenzali ugualmente sicuri ma più efficaci, che possano aiutare a combattere gli atteggiamenti compiacenti e aumentare la fiducia”. Quanto all’anti-Covid, invece, il report dedicato mostra che tra l’1 settembre 2023 e il 31 luglio 2024 circa 28,7 milioni di persone di età pari o superiore a 60 anni hanno ricevuto una dose del vaccino. Circa 7,3 milioni sono le persone di età pari o superiore a 80 anni che hanno ricevuto una dose. Se la copertura mediana degli over 60 è stata del 14%, con alta variabilità tra i Paesi, per gli over 80 è stata del 21,5%. La maggior parte delle circa 31,3 milioni di dosi di vaccino anti-Covid somministrate nell’Ue/See durante questo periodo alla popolazione complessiva era il vaccino a mRna adattato a Omicron XBB.1.5 di Pfizer BioNTech (circa 24 milioni di dosi; il 76,7% del totale dosi somministrate).
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