La Società Italiana di Andrologia (Sia) lancia l’allarme: dati in costante crescita. Pesano poca informazione su salute maschile e difficoltà a parlare di problemi sessuali anche col proprio medico
Sono circa tre milioni gli uomini italiani che soffrono di problematiche legate all’erezione, il 13% dei maschi adulti. Una percentuale in costante crescita, al punto che nella fascia d’età compresa tra i 40 e 70 anni un uomo su due soffre di disfunzioni erettili lievi, medie o anche gravi. I dati arrivano dalla Società Italiana di Andrologia (Sia) alla vigilia della prima “Giornata nazionale per la salute dell’uomo” dell’11 novembre, sostenuta dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, su impulso della stessa Sia e dell’associazione Road to green 2020. “Alla base dell’incremento delle problematiche sanitarie connesse alla sfera sessuale maschile c’è la scarsa informazione sul tema, che purtroppo si traduce in poca prevenzione e insufficienti cure”, spiega la Società Italiana di Andrologia.
E non a caso da un sondaggio realizzato in tutta Italia da Sia, Consumerismo No Profit e Road to green 2020, sono emersi numeri preoccupanti: il 73,4% dei giovani non ha mai fatto una visita presso un medico andrologo, solo il 50% dei ragazzi dichiara di essere soddisfatto della propria vita sessuale, e il 30,1% ammette di utilizzare quotidianamente chat erotiche o siti pornografici. E se dovesse insorgere qualche problema all’interno della sfera sessuale? Solo il 30% dei giovani se ne prenderebbe immediatamente cura, mentre il 14,9% ha dichiarato che cercherebbe soluzioni sul web. “Un fattore determinante per la salute maschile è quello della prevenzione: oggi tante patologie silenti rischiano di complicarsi in età avanzata, mentre un tempo, grazie alle visite obbligatorie previste dal servizio di leva, era più immediato individuare delle anomalie del sistema uro-genitale – afferma il presidente Sia, Alessandro Palmieri – Molti giovani, anche davanti a sintomi evidenti, sono restii a sottoporsi ad una visita andrologica o a parlare di tali disturbi con i genitori o il medico di famiglia. È stato stimato che meno del 5% dei giovani si sottopone ad una visita andrologica prima dei 20 anni. Questo diventa un grosso disagio, considerando che circa il 30-40% dei ragazzi di età compresa fra i 16 e i 18 anni presenta una patologia andrologica”.
“Il problema nasce anche dalla disinformazione generale in fatto di sessualità e sull’educazione alla prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale: solo il 33% dei giovani maschi dichiara di usare sempre il profilattico, e il 70% circa reperisce informazioni sulle malattie a trasmissione sessuale su internet. Solo l’8,1% ne ha parlato con il medico – afferma il Segretario Sia, Tommaso Cai –. Inoltre la disinformazione sulle malattie a trasmissione sessuale come HPV sta determinando un impatto anche sulla fertilità dei giovani uomini, che ad oggi si trovano ad avere peggiori parametri seminali rispetto a coloro che erano loro coetanei negli anni ‘90. Diventa imperativo, dunque, riaprire il capitolo dell’educazione sessuale nei giovani maschi”. La Società Italiana di Andrologia a partire dal febbraio 2023 ha avviato una campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione il cui obiettivo è quello di avvicinare i giovani uomini (di età compresa fra i 16 ed i 35 anni) alla prevenzione andrologica. La campagna ha partner di rilievo fra le istituzioni nazionali come l’Esercito Italiano, la Croce Rossa Italiana, il Corpo Infermiere Volontarie della CRI e l’Unione Nazionale Autoscuole e Studi.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato