Lavoro e Professioni 25 Novembre 2024 13:27

Colpa medica: pronta la riforma per evitare le cause infondate

Presentata oggi in anteprima nazionale all’Ordine dei Medici di Milano la proposta di riforma della commissione d’Ippolito, che ora affronterà l’iter parlamentare

Colpa medica: pronta la riforma per evitare le cause infondate

Due soli articoli per porre un freno al business delle denunce “temerarie” contro i medici e garantire al personale serenità sanitaria nel lavoro, senza tuttavia esentarlo dalle proprie responsabilità. È l’obiettivo della riforma della colpa medica messa a punto da un’apposita commissione nominata dal ministro della Giustizia lo scorso marzo e che oggi ha prodotto il testo finale presentato all’Ordine dei Medici di Milano. “La Commissione per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica oggi presenta ufficialmente la proposta di riforma che dovrà poi affrontare l’iter parlamentare”, spiega il suo presidente, Adelchi d’Ippolito.

La riforma punta a limitare il campo della responsabilità penale solo per la colpa grave

La riforma nasce un cambio di approccio a fronte di oltre 35mila azioni legali all’anno, delle quali il 97% (nell’ambito penale) si risolve con il proscioglimento, però con costi giganteschi per le casse dello Stato: si parla di 10 miliardi di costi soprattutto nella sanità pubblica, che potrebbero essere investiti in ben altri servizi sanitari. “L’obiettivo non è certo l’impunità, ma quello di individuare un perfetto punto di equilibrio tra la piena tutela del paziente e la serenità del medico, perché un professionista sereno è di interesse della collettività”, sottolinea d’Ippolito. La proposta mira a limitare il campo della responsabilità penale soltanto per la colpa grave. “Questo avviene con l’introduzione di un ulteriore articolo, il 590 septies, che ne indica i parametri. Dunque, non vi sarà una depenalizzazione dell’atto medico, non solo perché incostituzionale (violerebbe l’articolo 3 della Costituzione che prevede l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge), ma perché – continua – non era l’obiettivo della riforma”.

Ipotesi di un estensione dello scudo penale in situazioni non emergenziali

Tra le altre cose, la riforma alleggerisce il peso da attribuire all’aderenza alle linee guida, rendendole meno dogmatiche. Si ipotizza anche l’estensione del cosiddetto scudo penale anche situazioni non emergenziali e si attribuisce un onere della prova più estesa a carico di chi agisce in giudizio. Tutto questo senza negare che il problema degli errori esiste, in Italia e non solo. In particolare, riguarda, secondo stime, infezioni correlate all’assistenza sanitaria (6-700 mila casi) che si trasformano in decessi nell’1% (parliamo comunque di 6-7 mila persone), pur in costante diminuzione. Ma in questo campo andava messo ordine.

Oggi i medici sono ancora troppo esposti

“La depenalizzazione della colpa medica significa la non imputabilità del medico per omicidio colposo/lesioni colpose”, spiega il presidente dell’Omceomi, Roberto Carlo Rossi. “Noi siamo favorevoli, ma vi sono pareri contrastanti tra i giuristi. Alcuni ritengono la richiesta anticostituzionale. In merito alla questione – continua – qualche passo è stato già compiuto attraverso una ‘blanda’ revisione del Codice penale prevista dalla Legge Gelli, risultata tuttavia poco efficace. Va detto – continua Rossi – che la stessa Gelli non viene equamente e adeguatamente applicata su tutto il territorio nazionale; pertanto, ha un ampio margine di miglioramento. Inoltre, anche da un punto di vista civilistico, i medici sono ancora troppo esposti. Infatti, se da un lato la Legge Gelli favorisce che venga chiamata in causa la struttura sanitaria piuttosto che il medico, dall’altro il medico è a sua volta spesso tratto in causa dalla struttura”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Sanità

Il valore dei farmaci equivalenti tra accesso alle cure e sostenibilità industriale

La disponibilità di prodotti equivalenti è diminuita nel corso del tempo: dal 2015 c'è stata una riduzione del 49% nella disponibilità di questi farmaci, con un aumento dei...
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...