Il Rapporto Coldiretti-Censis: quasi un genitore su due (48%) si è reso conto del fatto che i propri figli appena possono scelgono cibi ultra-trasformati, e non sembrano funzionare i divieti, una strada scelta dal 37% di famiglie
I giovani rischiano di diventare dipendenti da energy drink, merendine e cibi ultra-trasformati, con conseguenze sia per il loro sviluppo che per il loro stato di salute complessivo. Per evitare che il problema possa dilagare, otto famiglie italiane su 10 chiedono un piano pubblico per salvaguardare la salute dei propri figli. Per riconoscere questi cibi “servono forme di etichettatura specifiche” su queste categorie di alimenti. A riportare la volontà delle mamme e dei papà è il Rapporto Coldiretti-Censis. Stando ai dati riportati nel Documento, quasi un genitore su due (48%) si è reso conto del fatto che i propri figli appena possono scelgono cibi ultra-trasformati, e non sembrano funzionare i divieti, una strada scelta dal 37% di famiglie. Inoltre, per otto famiglie su dieci sarebbe importante attivare una grande campagna, dalla scuola al web, rivolta ai ragazzi sul tema dell’educazione al mangiare bene.
“I cibi ultraprocessati purtroppo non sono l’alimento migliore che ci possa essere per un bambino. Più e ne fa uso e peggio è perché c’è un effetto di accumulo nel tempo – spiega Alberto Villani, coordinatore funzionale dell’Area Clinica Pediatria Universitaria Ospedaliera, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù-Università Tor Vergata -. Alimentarsi in maniera sana significa vivere a lungo e vivere bene. Quindi l’uso occasionale non è dannoso. Se invece diventa un’abitudine, questo può danneggiare la salute. Purtroppo si va molto di fretta e chiaramente avere a disposizione del nutrimento, del cibo che sia facilmente assumibile, pronto all’uso, sicuramente è un qualcosa che invoglia i ragazzi all’uso. Attenzione anche all’uso di energy drinks o bevande gassate che danno l’illusione per esempio di potenziare l’efficienza”. Tra i danni di una alimentazione squilibrata, “un aumento delle patologie gastrointestinali compresi i tumori”, spiega.
Sulla base dei risultati emersi dal Rapporto redatto in collaborazione con il Censis, la Coldiretti chiede più ore di educazione alimentare nelle scuole, campagne di sensibilizzazione, divieto nelle mense scolastiche e nei distributori automatici diffusi negli edifici pubblici, a partire proprio dalle scuole, con precisi limiti anche alla pubblicità, seguendo l’esempio del Regno Unito che ha vietato le fasce orarie di maggiore esposizione per bambini e adolescenti. Mira verso questi obiettivi anche il progetto Educazione alla Campagna Amica, che coinvolge oltre mezzo milione di bambini all’anno su tutto il territorio nazionale, condotto dalla stessa Coldiretti. “Purtroppo sono stati fatti degli studi anche a lungo termine che hanno dimostrato un nesso tra gli alimenti ultraprocessati – che non sono solo merendine ed energy drink ma anche per esempio i cibi surgelati monoporzione – e la comparsa di malattie neurodegenerative. Quindi addirittura un nesso sul sistema nervoso. Fatto sta che appunto stanno aumentando addirittura i tumori tra gli adolescenti, tra i ragazzi in crescita”, conclude Villani.
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