Nutri e Previeni 12 Giugno 2015 13:11

Anziani: a tavola aumentare le proteine

Per tutti, mangiare sano richiede vitamine, carboidrati, lipidi e proteine nelle giuste proporzioni. Ma “il segreto del benessere fisico in età avanzata” sembra essere  un aumento delle proteine e di alcune vitamine. Ne sono convinti i ricercatori della Nestlè Health Science (Nhs), che hanno individuato una ‘ricetta’ di sostanze che, combinate nel modo corretto, sono adatte “alle esigenze nutrizionali dovute ai cambiamenti fisiologici che […]

Anziani: a tavola aumentare le proteine

nonni)Per tutti, mangiare sano richiede vitamine, carboidrati, lipidi e proteine nelle giuste proporzioni. Ma “il segreto del benessere fisico in età avanzata” sembra essere  un aumento delle proteine e di alcune vitamine. Ne sono convinti i ricercatori della Nestlè Health Science (Nhs), che hanno individuato una ‘ricetta’ di sostanze che, combinate nel modo corretto, sono adatte “alle esigenze nutrizionali dovute ai cambiamenti fisiologici che interessano il corpo umano durante l’invecchiamento”.

Questa ricetta combina, oltre alle proteine, anche vitamina D, vitamina C e calcio, “tutte sostanze che in eta’ avanzata sono fondamentali. Ogni età, infatti – spiegano gli scienziati – ha le proprie esigenze nutrizionali; e con il passare degli anni, le proteine si rivelano ancor più importanti per l’organismo in quanto, insieme ad altri nutrienti, garantiscono maggiore forza, maggiore resistenza e svolgono un importante funzione di sostegno dell’apparato scheletrico”.

Le proteine, in particolare, “sono una componente strutturale delle ossa e giocano un ruolo chiave nella loro salute. Inoltre contribuiscono al mantenimento della massa muscolare che, con il passare del tempo, e’ sottoposta a una riduzione fisiologica”.

Anche il ruolo del calcio è importantissimo: “Il 99% di questo elemento è contenuto nelle ossa e nei denti, e il fabbisogno di questo minerale aumenta con l’avanzare dell’età. Di fatto, nell’anziano il suo assorbimento puo’ essere ostacolato da una serie di fattori, come la minor produzione di acido gastrico, l’uso di antiacidi o la carenza di vitamina D”. Quest’ultima è in grado di aumentare l’assorbimento di calcio nell’intestino tenue e di mobilizzare il calcio dalle ossa, e quindi “può influire notevolmente sulla salute dell’apparato scheletrico, specialmente nella terza età, quando il rischio di carenza di vitamina D è più elevato a causa di alterazioni del metabolismo o  per diete insufficienti”.

Il modo migliore per introdurre questi diversi nutrienti è ovviamente l’alimentazione: “Ad esempio, se l’apporto proteico raccomandato per un adulto è pari a 0,9 g di proteine per ogni Kg di peso corporeo al giorno, dopo i 65 anni tale apporto dovrebbe aumentare fino a 1,2 grammi. Per sopperire ad eventuali carenze – concludono gli esperti – è pero’ possibile integrare la dieta con nutrienti specifici somministrati sulla base delle esigenze e delle condizioni individuali”.

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