Nutri e Previeni 2 Maggio 2016 12:24

Mappa della flora intestinale rivela abitudini alimentari, “effetto cioccolato” compreso

La flora batterica che alberga nell’intestino umano, ovvero il microbioma, sta ultimamente rivelando aspetti sempre più interessanti che riguardano soprattutto il suo legame con la salute. In particolare, si è visto che il patrimonio batterico intestinale è influenzato dalla dieta quotidiana abituale di ogni persona e, più in generale, anche dal suo stile di vita. […]

Mappa della flora intestinale rivela abitudini alimentari, “effetto cioccolato” compreso

batteriLa flora batterica che alberga nell’intestino umano, ovvero il microbioma, sta ultimamente rivelando aspetti sempre più interessanti che riguardano soprattutto il suo legame con la salute. In particolare, si è visto che il patrimonio batterico intestinale è influenzato dalla dieta quotidiana abituale di ogni persona e, più in generale, anche dal suo stile di vita. Sono molti gli alimenti e le abitudini che, di fatto, possono condizionare l’equilibrio del microambiente intestinale: dal consumo di birra a quello di cioccolato, dall’assunzione di farmaci a quella di fibre. Ebbene, a mappare per la prima volta con un ampio studio, ben 69 fattori indice del legame tra abitudini quotidiane e flora è stato un team di ricercatori del Flanders Institute for Biotechnology (VIB) Belgio, guidato dal professor Jeroen Raes, che ha analizzato oltre 1.000 campioni di feci fornendo risultati importanti per la futura ricerca sulle malattie.

Risultati sorprendenti
La dieta, come previsto, è risultata un fattore importante, in particolare il consumo di fibre. Il tempo di transito delle feci ha dimostrato infatti essere l’elemento più forte in grado di condizionare la composizione della flora batterica. A pesare sono inoltre il sesso e l’età. Uno dei risultati sorprendenti è stata l’associazione di un particolare gruppo di batteri con una preferenza per il cioccolato fondente, soprannominato dai ricercatori “l’effetto cioccolato belga”. E’ stata trovata inoltre un’associazione con il consumo di birra, così come di farmaci: antibiotici e lassativi, ma anche antifebbrili e ormoni anticoncezionali o per la menopausa. Sorprendentemente, le modalità di nascita o il tipo di allattamento non sembrano invece aver riflesso nella composizione del microbiota da adulti. Nonostante la sua ampiezza, lo studio, pubblicato sula rivista Science, ha consentito solo di spiegare il 7% di variazione della flora, in pratica la punta di un iceberg. Una quantità enorme di lavoro deve ancora essere fatto per delineare la biodiversità dell’intero ecosistema intestinale.

Articoli correlati
Mappato il microbioma di 60 centri urbani: «Un’arma per prevedere la diffusione di pandemie di origine batterica»
Lo studio condotto a livello globale e pubblicato sulla rivista Cell ha campionato le linee dei trasporti urbani. Prevista prossimamente mappatura a livello ospedaliero
Alimentazione del bambino: ecco come prevenire gli squilibri del microbioma intestinale e del sistema immunitario
Dal CEINGE di Napoli in collaborazione con l’Università di Milano e l’Humanitas, lo studio sull’alimento che difende i bambini da infezioni ed allergie attraverso una positiva modulazione del microbioma intestinale e del sistema immunitario
Più di 200 ceppi batterici abitano la superficie oculare: scoperto il microbioma degli occhi
Tra i principali temi di discussione del 6° Congresso su Nutraceutica e Occhio che si è svolto a Roma, si tratta di un’area di ricerca emergente da cui ci si aspetta nuovi approcci terapeutici per il trattamento e la prevenzione di malattie e condizioni oculari
Pressione alta: un aiuto dal cioccolato fondente
Venti grammi di cioccolato fondente al giorno, toglie la pressione alta di torno. Tutto grazie ai flavonoidi, potenti antiossidanti, di cui il cioccolato fondente è ricco. A suggerirlo sono i risultati di una ricerca condotta in Portogallo, all’Istituto Politecnico di Coimbra, e pubblicati su Nutrition. I ricercatori hanno preso in esame 30 adulti sani – […]
Tumore epatico, studio italiano rivela: il microbiota predice chi si può ammalare
Risultati aprono le porte alla possibilità di cure mirate e all’identificazione precoce dei pazienti con cirrosi epatica da fegato grasso a maggior rischio di sviluppare epatocarcinoma. La ricerca è stata condotta dal Policlinico Universitario Agostino Gemelli e Università Cattolica in collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Salute

Ricetta cartacea addio: dal 1° gennaio 2025 previste solo quelle elettroniche

Ora, salvo le eccezioni ancora consentite durante questa fase transitoria, saranno 488mila i medici e gli odontoiatri che prescriveranno le ricette in formato elettronico
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...