Nutri e Previeni 27 Luglio 2017 15:20

Cervello: si mantiene giovane con spinaci, uova e cavoli

Uno studio pubblicato su Frontiers dalla rivista Aging Neuroscience evidenzia nuovi effetti della luteina contenuta in spinaci, uova e cavoli. Questi alimenti aiutano infatti a mantenere la forma fisica, ma avrebbero anche benefici cognitivi. La luteina è una sostanza nutritiva che il corpo non può produrre da solo, per cui deve essere acquisita attraverso la […]

Cervello: si mantiene giovane con spinaci, uova e cavoli

Uno studio pubblicato su Frontiers dalla rivista Aging Neuroscience evidenzia nuovi effetti della luteina contenuta in spinaci, uova e cavoli. Questi alimenti aiutano infatti a mantenere la forma fisica, ma avrebbero anche benefici cognitivi.

La luteina è una sostanza nutritiva che il corpo non può produrre da solo, per cui deve essere acquisita attraverso la dieta, principalmente da verdure a foglia verde (come spinaci e cavoli), avocado e uova. Precedenti studi hanno esaminato il ruolo di questo nutriente su adulti più anziani. I ricercatori dell’Università di Illinois, invece, in questo caso, hanno scelto di concentrarsi su adulti di mezza età, visto che il lento declino delle capacità cognitive legato all’invecchiamento può iniziare anche intorno ai trenta anni.

I ricercatori hanno reclutato 60 adulti tra 25 e 45 anni e misurato la luteina negli occhi, perché questa sostanza si accumula nei tessuti del cervello, ma anche nell’occhio, cosa che consente di misurarne i livelli senza usare tecniche invasive. Quindi, utilizzando elettrodi sul cuoio capelluto, hanno misurato l’attività neurale nel cervello mentre i partecipanti eseguivano un compito che richiedeva attenzione. Hanno così visto che la risposta neuroelettrica dei partecipanti più anziani con livelli superiori di luteina era più simile a quella dei più giovani rispetto ai loro coetanei con meno luteina“, ha detto Anne Walk, prima autrice dello studio. Inoltre “la luteina sembra avere un ruolo protettivo: chi ne aveva di più, era in grado di impegnare più risorse cognitive per completare l’attività”.

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