Nutri e Previeni 3 Marzo 2017 11:52

Adolescenti: dieta poco sana aumenta il rischio di cancro al seno

Nelle donne che da adolescenti hanno seguito una dieta povera di nutrienti, il rischio di sviluppare il cancro al seno in premenopausa è maggiore del 41%. A fornire nuove conferme sull’importante ruolo della nutrizione nel contribuire a difenderci dal cancro è una ricerca pubblicata sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, ricordando che per dieta […]

Adolescenti: dieta poco sana aumenta il rischio di cancro al seno

Nelle donne che da adolescenti hanno seguito una dieta povera di nutrienti, il rischio di sviluppare il cancro al seno in premenopausa è maggiore del 41%. A fornire nuove conferme sull’importante ruolo della nutrizione nel contribuire a difenderci dal cancro è una ricerca pubblicata sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention, ricordando che per dieta povera di nutrienti si intende un regime alimentare a basso contenuto di frutta e ortaggi, ma ad alto contenuto di zuccheri e carni lavorate.

Il rischio di cancro varia in base a numerosi fattori, tra cui la predisposizione genetica e gli stili di vita. Un team di ricercatori ha analizzato i dati di 45.204 donne che avevano completato un questionario quando avevano tra i 27 e i 44 anni riportando informazioni sulla loro alimentazione da adolescenti. Utilizzando una tecnica che associa l’assunzione di cibo con marcatori di infiammazione nel sangue, i ricercatori hanno assegnato un punteggio infiammatorio alla dieta di ogni donna. Le donne con una dieta a più alto punteggio infiammatorio durante l’adolescenza avevano un aumento del rischio di cancro al seno in premenopausa del 41% rispetto a quelle che hanno avuto il punteggio infiammatorio più basso.

“Durante l’adolescenza, quando la ghiandola mammaria è in rapido sviluppo e molto sensibile a fattori legati allo stile di vita, è importante consumare una dieta ricca di verdure, frutta, cereali integrali, noci, semi e legumi ed evitare un elevato apporto di zuccheri, carboidrati raffinati, carni rosse e trasformate”, commenta una degli autori, Karin B. Michels, presidente del Dipartimento di Epidemiologia presso la Fielding Schhool of Public Health della University of California-Los Angeles.

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