C’è una relazione tra l’inquinamento e malattia di Parkinson. A dimostrarlo uno studio condotto dall’I.R.C.C.S. Neuromed per il programma Age-It – Spoke 3, i cui risultati sono stati presentati al ministero della Salute
C’è una relazione tra l’inquinamento e malattia di Parkinson. A dimostrarlo uno studio condotto dal gruppo di ricerca guidato da Licia Iacoviello, direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’I.R.C.C.S. Neuromed e professore prdinario di Igiene dell’Università LUM, per il programma Age-It – Spoke 3. Lo studio, presentato al ministero della Salute, è stato condotto su un campione di partecipanti, 24mila soggetti, over 35 della regione Molise. In letteratura l’inquinamento atmosferico è stato associato a un aumento del rischio di disturbi neurodegenerativi. Nell’ambito dello studio longitudinale ‘Moli-sani’ un team di ricercatori ha esplorato la complessa relazione tra inquinamento atmosferico e malattia di Parkinson.
Lo studio prospettico, che copre un periodo di 12 anni (2006-2018), ha esaminato simultaneamente diversi inquinanti, tra cui ossidi di azoto, ozono, particolato sottile (PM10), anidride solforosa e idrocarburi BTX, utilizzando la geo-localizzazione delle residenze e sofisticati algoritmi di interpolazione (Kriging) per mappare l’esposizione nell’intera regione. I risultati mostrano un’associazione statisticamente significativa tra i livelli di PM10 e un aumento del rischio di sviluppare malattia di Parkinson, indipendente da altri fattori di rischio, o protettivi, come dati anagrafici, peso corporeo, lo stile di vita, l’esposizione lavorativa, se residente in città o campagna, attività professionali e condizioni socioeconomiche.
Dalla ricerca è emerso, in sostanza, che il particolato di diametro inferiore a 10 micron, PM10, è associato a un maggior rischio di comparsa di malattia di Parkinson, diagnosticata da specialisti neurologi mediante una revisione delle informazioni contenute nei database sanitari. Questo risultato è stato confermato anche in un campione di pazienti che sono stati direttamente visitati presso IRCCS Neuromed. Inoltre, è stata effettuata un’analisi di mediazione, che ha identificato un ruolo potenziale di alcuni biomarcatori, in particolare la lipoproteina(a), suggerendo nuovi meccanismi attraverso i quali l’inquinamento atmosferico potrebbe influenzare l’insorgenza della malattia.
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