Dal 25 novembre al 5 gennaio la Repubblica Democratica del Congo continua ad essere il Paese più interessato dall’epidemia con 2.464 e cinque morti. Sotto osservazione anche la situazione del Burundi, dove si contano 5.798 contagi, e dell’Uganda con 767 casi
Mentre l’epidemia causata dalla nuova variante del vaiolo delle scimmie continua e il numero di Paesi al di fuori del continente africano che hanno registrato almeno un contagio sale a 17, la Sierra Leone dichiara lo stato di ‘emergenza sanitaria’. A preoccupare è il nuovo ceppo di mpox in circolazione: clade Ib. Seppure la sua diffusione continui ad essere concentrata soprattutto nell’Africa centrale, dove nelle ultime sei settimane sono stati registrati oltre 4mila nuovi casi e cinque decessi, non sono pochi i Paesi coinvolti dall’infezione con almeno un caso registrato. Stando ai dati contenuti nel recente bollettino pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono 17 le Nazioni finora colpite dal virus, in ultimo la Francia.
Secondo la rilevazione, dal 25 novembre al 5 gennaio la Repubblica Democratica del Congo continua ad essere il Paese più interessato dall’epidemia con 2.464 e cinque morti. Sotto osservazione anche la situazione del Burundi, dove si contano 5.798 contagi, e dell’Uganda con 767 casi. In questi Paesi sembra che la diffusione del virus abbia smesso di crescere e si sia stabilizzata sui 100-200 casi settimanali, tuttavia si teme che il rallentamento osservato sia il risultato delle difficoltà dei Paesi di mantenere alti livelli di sorveglianza. Intanto, cresce il numero di Paesi fuori dall’Africa raggiunti dall’infezione. Nelle ultime due settimane si sono aggiunti Belgio, Cina e Francia. Fino a oggi, si è trattato di casi sporadici, legati a viaggi nelle zone interessate. Il virus ha però dimostrato la capacità di diffondersi: in Germania, Cina, Belgio sono stati registrati contagi (fino a quattro) tra i contatti stretti del caso indice. Questi casi associati ai viaggi, scrive l’Oms, “evidenziano il rischio di trasmissione non rilevata nei Paesi, sottolineando la necessità di una sorveglianza rafforzata e di una segnalazione tempestiva per migliorare il monitoraggio globale e prevenire la diffusione internazionale”.
Intanto, la Sierra Leone, dopo la segnalazione di due casi di vaiolo delle scimmie, ha dichiarato lo stato di ‘emergenza sanitaria’. Il ministro della Salute, Austin Demby, citato da Al Jazeera, ha annunciato la decisione dopo la conferma del secondo contagio. “La conferma di due casi di vaiolo delle scimmie nel Paese ha richiesto un’azione immediata, come previsto dalla legge sulla salute pubblica – ha detto il ministro ai giornalisti nella capitale Freetown -. A nome del governo della Sierra Leone, dichiaro l’emergenza sanitaria”. La scorsa settimana, la Sierra Leone ha riportato il primo caso di vaiolo delle scimmie cui si è poi aggiunto il secondo che ha manifestato i sintomi il 6 gennaio, come riferito dall’Agenzia nazionale per la salute pubblica sui social media. Nessuno dei due casi ha avuto contatti recenti con animali infetti o altri individui malati, secondo il ministero della Sanità e dell’Igiene, ed entrambi i pazienti sono in cura presso un ospedale di Freetown. L’emergenza sanitaria “ci permette di agire immediatamente per mobilitare le risorse necessarie a contenere la malattia, prevenire un’ulteriore diffusione e fornire assistenza alle persone colpite”, ha sottolineato il ministro. Demby ha anche affermato che ci sarà un aumento della sorveglianza e dei test alle frontiere e il lancio di una campagna di sensibilizzazione nazionale.
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