La Tanzania ha sperimentato il suo primo focolaio di Marburg a marzo 2023 nel distretto di Bukoba. La malattia, altamente contagiosa, è simile all’Ebola e i suoi sintomi sono febbre, dolori muscolari, diarrea, vomito e, in alcuni casi, morte per grave emorragia
La Tanzania respinge l’alert diffuso nei gironi scorsi dall’Organizzazione mondiale della sanità su un sospetto focolaio di malattia da virus Marburg intercettato a nord-ovest del Paese. L’Oms aveva diffuso la notizia di nove casi sospetti, di cui otto morti, nella regione di Kagera. Ma, come riporta la ‘Bbc online’, in una dichiarazione il ministro della Salute del Paese africano, Jenista Mhagama, ha affermato che dopo l’analisi dei campioni, tutti i casi sospetti sono risultati negativi al virus di Marburg. Il ministro ha aggiunto che sono stati rafforzati i sistemi di sorveglianza e monitoraggio delle malattie e ha assicurato “alle organizzazioni internazionali, tra cui l’Oms, che le terremo sempre aggiornate sugli sviluppi in corso”.
La Tanzania ha sperimentato il suo primo focolaio di Marburg a marzo 2023 nel distretto di Bukoba. È durato due mesi e in quel contesto il virus ha ucciso sei persone. La malattia, altamente contagiosa, è simile all’Ebola e i suoi sintomi sono febbre, dolori muscolari, diarrea, vomito e, in alcuni casi, morte per grave emorragia. L’Oms ha avvertito che il rischio che il sospetto virus si diffonda nella regione resta “alto” perché Kagera è un nodo di transito con molti movimenti transfrontalieri verso la Repubblica democratica del Congo, l’Uganda, il Burundi e il Ruanda. Al momento però non sono state raccomandate restrizioni ai viaggi o al commercio, ha specificato di nuovo ieri il Dg dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Il rischio globale legato a questo sospetto focolaio, ha precisato l’agenzia Onu per la salute, è invece “basso”.
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