Advocacy e Associazioni 20 Gennaio 2025 15:15

Legge sulla non autosufficienza, Cupla e Carer: “Le Associazioni vigilino attivamente sulla realizzazione della riforma”

Il monito è stato lanciato durante l’evento “Parliamo di caregiver. Chi si prende cura di una persona cara”, tenutosi nei giorni scorsi a Reggio Emilia

Legge sulla non autosufficienza, Cupla e Carer: “Le Associazioni vigilino attivamente sulla realizzazione della riforma”

“Le associazioni devono vigilare attivamente sulla realizzazione della legge di riforma della non autosufficienza”: è questo il monito lanciato dal Presidente del CUPLA (il Coordinamento unitario pensionati del lavoro autonomo) di Reggio Emilia, Luigi Davoli, nel suo saluto all’evento “Parliamo di caregiver. Chi si prende cura di una persona cara”, tenutosi nei giorni scorsi nella grande sala di Cantina Albinea Canali, a Reggio Emilia. Fra i partecipanti i rappresentati delle Associazioni aderenti al CUPLA, che ha organizzato l’evento insieme a CARER, l’Associazione dei caregiver familiari, Enti del volontariato e del Terzo settore, rappresentati dei Sindacati dei lavoratori, Rappresentanti e Operatori  dei servizi sociali e sanitari del territorio, Amministratori locali. Coordinatrice dell’evento è stata Loredana Ligabue, promotrice e segretaria della Associazione CARER, che ha illustrato le motivazioni per cui i caregiver familiari sono e saranno il cardine per un welfare sostenibile e centrato sulla domiciliarità, ribadendo “la necessità di intervenire in risposta ai loro bisogni con politiche adeguate e in un contesto di acquisizione di  diritti in ambito nazionale e regionale”.

Riconoscere una legge per i caregiver inclusiva

L’ Onorevole Ilenia Malavasi,  impegnata al Parlamento per la definizione di un impianto normativo che riconosca i caregiver familiari nella pienezza del loro ruolo, nel corso del suo intervento ha rivendicato l’esigenza di “riconoscere una legge per i caregiver inclusiva (che prescinda dall’essere conviventi con la persona assistita), rapportata al carico assistenziale sostenuto e in relazione attiva con i servizi territoriali”. Lalla Golfarelli, Presidente di CARER, ha rimarcato che “ci sono bisogni unitari che riguardano la cura e che il ruolo del caregiver, ancora oggi a forte connotazione di genere, essenziale per accompagnare la persona cara assistita evitando una istituzionalizzazione trappo precoce”. In ambito nazionale ha sottolineato “l’importanza di alleanze socialmente e politicamente trasversali”, mentre in ambito regionale la necessità di “stanziare un Fondo adeguato per dare continuità e diffusione ai servizi e a agli interventi di sostegno al caregiver a partire da quelli positivamente sperimentati in questi anni in Emilia Romagna”. Infine, ha ribadito l’importanza del “post caregiving e del riconoscimento delle competenze maturate nel periodo di cura”.

Storie di caregiver

Stefania Ferretti, caregiver da 20 anni, ha raccontato la sua storia, evidenziando “le difficoltà di accesso, anche burocratiche, ai servizi” e “l’importanza di uno sportello dedicato, di azioni formative per l’acquisizione di competenze per il prendersi cura, di supporti per evitare l’uscita dal lavoro e contrastare l’impatto, anche in termini di salute, di pesanti sacrifici di vita familiare e perdita di rapporti sociali”, richiamando l’attenzione anche sull’ “importanza di una copertura assicurativa e contributiva”.  Giovanni Verzellesi, Rettore di Università di Modena e Reggio ha sottolineato che “il numero di studenti universitari che sono anche caregiver cresce e cresce anche la sensibilità delle Università nei loro confronti. Ricorda il sostegno al diritto allo studio, aiuti per i caregiver con  più flessibilità e sostenibilità per i tempi degli esami , tutoraggio aggiuntivo e counseling psicologico di cui ad un recente bando di ERGO (agenzia regionale per il diritto allo studio) insieme gli Atenei dell’Emilia Romagna”.

Dare aiuto a chi si prende cura

Alberto Ravanello, Direttore Attività Socio Sanitarie Ausl di Reggio Emilia, sulla base della sua esperienza nelle diverse filiere di bisogni sociali ha colto il ruolo e la necessità di dare aiuto a chi si prende cura, “dando ascolto e fornendo informazioni, proponendo servizi interconnessi, flessibili, rispondenti a bisogni spesso urgenti e complessi, capaci di andare verso le persone (non di “prenderle in carico”), valorizzando luoghi strategici, come la Casa della Comunità, e l’apporto di tante antenne sociali presenti sul territorio”. Emanuele Cavallaro, Responsabile provinciale ANCI Reggio Emilia ha evidenziato come ad oggi sia “il Sindaco il vero sportello unico per i cittadini. È da qui che si deve partire, organizzare con senso pratico gli interventi, usare al meglio risorse che sono essenziali per rispondere a nuovi bisogni sociali. I caregiver sono parte essenziale di una riorganizzazione dei servi adeguata alla società dell’invecchiamento”, ha raccontato.

L’impegno dell’Emilia Romagna

Isabella Conti, neo Assessora regionale al welfare, terzo settore, politiche per l’infanzia e scuola dell’Emilia Romagna, ha parlato di “un nuovo umanesimo presente in questa idea di cura perché si risponde a bisogni di cambiamento che sono profondi e che necessitano di scelte politiche adeguate. I dati rimarcano l’urgenza di intervenire. Un milione e mezzo di over 65 nei prossimi anni in Emilia Romagna. I caregiver e gli anziani non autosufficienti sono circa 221mila. Le amministrazioni pubbliche non saranno in grado di garantire la dignità delle persone non autosufficienti senza un’azione congiunta con i caregiver e una riorganizzazione dei servizi”, ha assicurato. Dalle testimonianze raccolte durante l’evento è apparsa dunque necessaria l’istituzione di un fondo caregiver, sia per sostenere le ‘famiglie caregiver’, sia per quelle unifamiliari (il 53% del totale), per le quali il rischio è di invecchiare in solitudine . Il caregiver, quindi, va riconosciuto non solo in un legame familiare, ma anche amicale e di relazione. Serve relazione, affettività e responsabilità gli uni verso gli altri. Alla luce di ciò, è stato annunciato che nel prossimo bilancio regionale ci sarà un grande investimento nella non autosufficienza, nei caregiver e nella legge sulla natalità. “Per i caregiver stiamo lavorando su formazione, supporto psicologico, prevenzione burn out, contributi previdenziali. Predisporremo una Piattaforma regionale del caregiver dove si possa avere accesso alle informazioni, a consulenze, facilitazione nelle comunicazioni con  i servizi. Faremo, così, insieme un importante passo in avanti verso una comunità nella quale, anche nel futuro, valga la pena vivere”, ha concluso l’Assessora Conti.

 

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