La lista di malattie causate, direttamente o indirettamente, da una cattiva salute orale continua ad allungarsi. Tra i legami maggiormente studiati quello con il diabete e l’obesità, ma anche con la salute in generale dell’organismo. Ad ogni modo, qualunque sia il rischio correlato, variabile anche a seconda delle peculiarità del soggetto, la migliore soluzione resta la prevenzione. Migliorare i parametri clinici della gengivite e della parodontite è, infatti, possibile. E gli scienziati, in una meta-analisi pubblicata sulla rivista edita da Nature Group ‘Evidence-based Dentistry‘ e condotta presso l’Università di Edimburgo, spiegano come. Tra i principali consigli: mangiare sano, prediligendo cibi con azione antinfiammatoria come noci, bacche, frutta, verdura, alimenti integrali, oli salutari (come l’extravergine o Evo) e pesce ed evitando i carboidrati raffinati.
Dalla ricerca, diretta da Charlotte Glavin e coordinato da Steven Bonsor, emergono anche dei suggerimenti indiretti, come l’importanza di evitare altri fattori di rischio come il fumo, che potrebbero annullare l’effetto protettivo della dieta. Una dieta “sana”, ad esempio quella “mediterranea”, ma più in generale regimi alimentari “a basso introito infiammatorio”, consiste in alimenti a basso contenuto di carboidrati raffinati e grassi saturi, ad alto contenuto di fibre e con elevato valore nutrizionale. Diversi studi hanno già dimostrato che questa dieta si associa a esiti migliori per quanto riguarda le malattie cardiache, il diabete e l’obesità, spesso in combinazione con fattori di stile di vita favorevoli, come la pratica regolare di esercizio fisico. Gli alimenti comunemente associati a diete salutari includono noci, bacche, frutta, verdura, alimenti integrali, cibi interi, oli salutari e pesce. Gli esperti sono partiti da un’analisi della letteratura scientifica, considerando inizialmente 1.220 studi per arrivare a selezionarne nove.
Ebbene, è emerso che otto studi sui nove selezionati hanno riscontrato che un miglioramento dei parametri parodontali, come la profondità della tasca parodontale, il sanguinamento gengivale, la perdita di osso alveolare e la perdita di attacco dentale, si associa a una dieta a basso contenuto di carboidrati raffinati, a basso contenuto di grassi saturi, ad alto contenuto di fibre e ad alto contenuto nutrizionale. Le prove esaminate nell’ambito di questa revisione sistematica indicano che l’adozione di una dieta associata ad un miglioramento degli esiti per le malattie sistemiche croniche con una componente infiammatoria, come le malattie cardiache, l’obesità o il diabete, ha il potenziale di migliorare i parametri parodontali nei pazienti con gengivite o parodontite, in particolare nella popolazione più anziana, ma gli effetti possono essere annullati da fattori di rischio come il fumo.
I risultati indicano che ulteriori ricerche possono fornire preziose informazioni sulle abitudini alimentari e sulla malattia parodontale. Uno studio sui parametri parodontali condotto per un periodo di tempo prolungato, per almeno 10 anni, con migliaia di partecipanti in diversi contesti e luoghi, utilizzando un sistema di monitoraggio video per registrare le abitudini alimentari, potrebbe fornire ulteriori informazioni sui risultati attuali, scrivono gli autori del lavoro. Questi dati potrebbero essere utilizzati per formare gli operatori sanitari del settore odontoiatrico in merito alle opzioni alimentari più sane, che potrebbero essere incorporate nei piani di trattamento dei pazienti in combinazione con le istruzioni per l’igiene orale e la terapia parodontale non chirurgica, ottimizzando, di conseguenza, i risultati parodontali per i pazienti, concludono gli esperti.
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