One Health 24 Gennaio 2025 11:00

Aviaria, l’Italia punta ad un piano d’azione mirato con l’avvio di un programma vaccinale nazionale

In Georgia sale l'allerta: dopo un primo caso riscontrato lo scorso 17 gennaio, il dipartimento dell’agricoltura dello Stato ha reso noto che un secondo allevamento di pollame è stato colpito dal virus
Aviaria, l’Italia punta ad un piano d’azione mirato con l’avvio di un programma vaccinale nazionale

Sono 54 i focolai di influenza aviaria attivi nel Nord Italia nelle ultime settimane. Un’escalation che ha spinto il Ministero della Salute ad incontrare i principali attori della filiera avicola. Nel corso della riunione, come annunciato dalla Cia-Agricoltori Italiani, è stato messo a punto un piano d’azione mirato, compreso l’avvio di un programma vaccinale nazionale. “Si tratta di una misura fondamentale per difendere il nostro patrimonio zootecnico e garantire la sostenibilità del comparto avicolo – spiega presidente di Cia, Cristiano Fini  -. Un intervento preventivo che deve affiancare e integrare le  rigorose misure di biosicurezza negli allevamenti. Oggi possiamo dire che stiamo facendo un passo importante verso la protezione degli allevamenti e la salvaguardia della salute pubblica”.

Avviare un piano vaccinale nazionale

L’aviaria, infatti, ricorda la Cia, “rischia di mettere in  pericolo un settore che vale oltre sette miliardi di euro in Italia (5,3 miliardi per le carni e due miliardi per le uova), conta 64mila addetti ed è totalmente autosufficiente (al 105,5%)”. Da qui la richiesta della Confederazione di attuare subito provvedimenti concreti e tempestivi per proteggere gli allevamenti e garantire la sicurezza alimentare, proponendo soprattutto l’avvio di un piano vaccinale nazionale. Nel dettaglio, il piano d’azione concordato includerà una serie di interventi coordinati tra autorità sanitarie, operatori del settore e organizzazioni di categoria, con l’obiettivo di contenere l’influenza aviaria e garantire un intervento rapido in caso di focolai. Quanto al piano vaccinale, prevederà una stretta collaborazione con gli enti preposti alla salute animale e alle politiche veterinarie, con una particolare attenzione alla  formazione degli allevatori e alla gestione dei rischi sanitari da parte del Centro di referenza nazionale.

Uno sguardo agli Usa

Intanto, anche in Georgia sale l’allerta aviaria. Dopo un primo caso riscontrato lo scorso 17 gennaio, il dipartimento dell’agricoltura dello Stato ha reso noto che un secondo allevamento di pollame è stato colpito dal virus. L’interesse sullo Stato è legato soprattutto alla forte presenza del comparto avicolo. L’aviaria “rimane una seria minaccia per l’economia del nostro Stato e per l’industria numero 1 della Georgia”, commenta il commissario per l’agricoltura, Tyler Harper. Il nuovo allevamento interessato, che conta circa 130mila polli da carne (broiler), dista poche centinaia di metri dal primo focolaio. “La stretta vicinanza dei locali interessati ha permesso al nostro team di rispondere a entrambi i casi contemporaneamente”, aggiunge Harper. La scoperta del secondo allevamento interessato dall’aviaria non cambia le misure di sicurezza: resta in vigore il divieto di mostre e fiere avicole con animali vivi, mentre non c’è nessuna  restrizione alla vendita di prodotti, come carne e uova, né alle operazioni di produzione e lavorazione del pollame. Secondo il dipartimento dell’Agricoltura, negli Stati Uniti in questa settimana sono già almeno cinque gli allevamenti di pollame colpiti dal virus dell’influenza aviaria, per un totale di oltre 1,7 milioni di animali interessati.

 

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