Chi soffre di cefalea corre un rischio doppio di tentare il suicidio rispetto ai coetanei senza mal di testa e un rischio del 40% maggiore di suicidarsi. L’allarme arriva da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Aarhus in Danimarca e l’Università della Pennsylvania, pubblicato su Jama Neurology. Gli esperti hanno monitorato nell’arco di 15 anni un totale di 119.486 persone – tra cui 83.046 donne pari al 69,5% del campione- con una diagnosi di cefalea di vario tipo: tensiva, emicrania, cefalea post-traumatica e autonomica trigeminale. Quest’ultima si distingue dalle altre poiché caratterizzata da sintomi locali come la lacrimazione e la congestione nasale.
I pazienti sono stati abbinati a 597.430 persone, tra cui 415.230 donne – ovvero il 69,5% – della popolazione generale, simili per età e altri parametri ma senza mal di testa. Ebbene, è emerso che nell’arco dei 15 anni considerati il rischio di tentato suicidio è doppio per chi soffre di una cefalea e il rischio di suicidarsi – quindi di morire per suicidio – è del 40% maggiore. La correlazione tra suicidio e mal di testa è apparsa più forte nel caso di cefalea post-traumatica e autonomica trigeminale. Il risultato della ricerca appare di rilevante importanza se si considera che le cefalee sono tra i disturbi più comuni e invalidanti a livello globale: si stima, infatti, che nel mondo soffra di disturbi da cefalea il 66,6% della popolazione. Tra gli adulti in età lavorativa, i disturbi da cefalea rappresentano le principali cause di perdita di produttività, assenze dal lavoro e disabilità a breve termine.
Le comorbidità psichiatriche, tra cui i disturbi dell’umore e dell’ansia, i disturbi da uso di sostanze spesso ricorrono tra coloro che soffrono di cefalea. Inoltre, ricerche passate hanno identificato un aumento dei tassi di pensieri e comportamenti suicidari tra le persone con cefalea, ma una gran parte della letteratura scientifica finora si era concentrata sull’emicrania e sulla cefalea a grappolo, una cefalea primaria, dolorosa e straziante, che non a caso viene a volte definita colloquialmente come cefalea da suicidio, a causa della gravità degli attacchi. Questo studio estende l’associazione a più tipi di cefalee, ma serviranno altre ricerche per capire i meccanismi in atto che potrebbero senz’altro essere complessi e bidirezionali, ovvero, così come chi soffre di cefalea è a rischio suicidio più elevato, non è escluso che anche le persone con disturbi psichiatrici e a rischio di suicidio potrebbero essere più inclini a soffrire di cefalee.
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