Advocacy e Associazioni 17 Febbraio 2025 16:04

Tumori infantili, #lottoanchio 2025: il progetto che porta l’assistenza nelle case solidali

Gaia, testimonial della campagna: "Ricordo la stanchezza ogni giorno dopo le terapie, avanti indietro dall’ospedale, tornavo a casa ogni volta sfinita”
Tumori infantili, #lottoanchio 2025: il progetto che porta l’assistenza nelle case solidali

Un progetto pilota per portare l’assistenza domiciliare nelle case solidali che ospitano i bambini malati di tumore non residenti a Bologna. È questo il nuovo obiettivo della campagna di sensibilizzazione #lottoanchio 2025, promossa da Ageop Ricerca, associazione che da oltre 40  anni si dedica all’assistenza e accoglienza dei bimbi e degli adolescenti ammalati di cancro e delle loro famiglie. In occasione della Giornata mondiale contro il cancro infantile, celebrata il 15 febbraio, Ageop ha lanciato la raccolta fondi di 120mila euro, attiva fino al 15 maggio: è possibile donare sulla piattaforma ideaginger.it. Il progetto punta a supportare nelle fase critica delle terapie e dei lunghi controlli, i bambini e gli adolescenti che si affidano alle cure dell’Oncoematologia pediatrica dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola e che, venendo da fuori città, sono accolti gratuitamente nelle quattro case Ageop.

La storia di Gaia

Si tratta di circa 70 piccoli pazienti l’anno con le loro famiglie. Con la nuova campagna di #lottoanchio nelle case si vogliono portare anche un medico, un infermiere e uno psicologo, risparmiando ai piccoli viaggi quotidiani verso l’ospedale e le attese faticose in day  hospital. “Quando mi sono ammalata ero una bambina e c’era una cosa che mi mancava più di tutte: casa. Mi mancavano i miei fratelli, giocare con loro, mi mancava il tempo con i miei genitori –  racconta Gaia, testimonial della campagna -. Ricordo la stanchezza ogni giorno dopo le terapie, avanti indietro dall’ospedale, tornavo a casa ogni volta sfinita”.  Ageop vuole restituire la migliore qualità della vita  possibile in ogni momento. “Puntiamo alla presa in carico globale del bambino – sottolinea Francesca Testoni,  direttrice generale di Ageop –  per portare la cura alla persona, non solo il trattamento della malattia, non solo dentro i confini di un ospedale, ma anche fuori, dove il bambino abita, dove il bambino vive”.

 

 

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