È necessario adottare un’azione globale per affrontare la crisi legata alla carenza di ossigeno medicale, che colpisce oltre cinque miliardi di persone nel mondo. A lanciare l’allarme uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet Global Health, condotto dagli scienziati della Makerere University in Uganda, dell’International Centre for Diarrheal Disease Research, in Bangladesh, del Murdoch Children’s Research Institute, in Australia, del Karolinska Institute in Svezia, e della Every Breath Counts Coalition statunitense. Secondo i ricercatori servono azioni urgenti per garantire questa preziosa risorsa in maniera universale.
Ogni anno, spiegano gli esperti, circa 400 milioni di pazienti ha bisogno di ossigeno medicale per trattare condizioni acute e croniche, ma meno di un terzo delle persone nei paesi a basso e medio reddito ha accesso a questa risorsa vitale. Per colmare questo divario, gli autori sostengono l’importanza di obiettivi universali di accesso, piani nazionali strutturati e investimenti mirati per rendere l’ossigeno medico più accessibile e conveniente. Stando a quanto emerge dall’indagine, garantire questa risorsa nei paesi a basso reddito richiederebbe 6,8 miliardi di dollari annuali, ma sarebbe un investimento altamente efficace in termini di vite salvate.
Attualmente, solo 30 paesi hanno sviluppato strategie nazionali, per questo gli studiosi raccomandano i governi a provvedere entro il 2030. Anche il saturimetro, strumento che consente di misurare i livelli di ossigeno di una persona. è disponibile solo nel 54 per cento degli ospedali generali e nell’83 per cento degli ospedali più avanzati nei paesi a basso reddito, ma è utilizzato solo nel 20 per cento dei pazienti. Gli scienziati aggiungono che una maggiore collaborazione tra governi e aziende sanitarie potrebbe contribuire a stabilire obiettivi concreti sull’accesso all’ossigeno. Da ultimo, i ricercatori sottolineano la necessità di migliorare i dati sanitari attraverso strumenti come il National Access to Medical Oxygen Scorecard (ATMO₂S).
“La pandemia di Covid-19 – afferma Hamish Graham, del Murdoch Children’s Research Institute – ha evidenziato gravi disuguaglianze nell’accesso all’ossigeno medicale. Non possiamo limitarci a fornire attrezzature senza creare sistemi di supporto per la loro distribuzione, manutenzione e utilizzo sicuro. Dobbiamo rendere i saturimetri di alta qualità più accessibili e integrarli nelle linee guida cliniche. In molte strutture sanitarie rurali dell’Africa subsahariana, questi strumenti sono ancora quasi assenti”.
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