Un uomo con una enorme
massa tumorale di 20 centimetri, che comprimeva il cuore e il polmone sinistro, è stato salvato con una tecnica mai utilizzata prima all’ospedale Molinette di Torino. Nel corso di un complesso
intervento chirurgico, un particolare strumento attaccato all’apice del
muscolo cardiaco, con un lungo e delicato “bacio”, è riuscito a sollevare il cuore, mantenendolo battente praticamente fuori dalla torace. Il paziente, 55enne accusava la
mancanza di respiro. Gli esami medici avevano rilevato un grosso
timoma, una
neoformazione del timo che è cresciuto a dismisura nell’emitorace di sinistra tanto da comprimere il polmone.
Uno speciale strumento per spostare il cuore
Nonostante la chemioterapia la massa tumorale ha continuato a crescere fino a invadere anche il cuore. L’unica soluzione per l’uomo era l’asportazione chirurgica della grossa neoformazione. L’intervento però era molto pericoloso: il caso è stato valutato da più centri, fino a quando il paziente si è rivolto alla Chirurgia Toracica dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. L’intervento è durato oltre dieci ore. Per rimuovere il tumore, infatti, non è stato sufficiente aprire completamente il torace e la cavità pleurica. E’ stato necessario aprire anche il sacco che contiene il cuore, il pericardio, per avere accesso alle strutture vascolari più profonde che nascono proprio dietro al cuore. Allo stesso tempo però il cuore doveva continuare a battere. Da qui l’intuizione di spostare il cuore con lo speciale strumento.
Il ruolo del “posizionatore cardiaco”
In questo modo i chirurghi hanno potuto asportare in completa sicurezza e in maniera radicale la massa tumorale. A eseguire il delicato intervento Massimo Boffini della Cardiochirurgia universitaria, Enrico Ruffini e Paraskevas Lyberis della Chirurgia Toracica universitaria dell’ospedale Molinette . “L’intervento è stato possibile grazie all’impiego di un piccolo conetto – spiega Boffini – collegato ad un braccio malleabile che, creando il vuoto, riesce a mantenere il cuore in posizione verticale, garantendo allo stesso tempo al cuore di spingere il sangue in tutto il corpo. Questo strumento si chiama posizionatore cardiaco e funziona proprio come se desse un lungo bacio al cuore a cui viene collegato”.
Una tecnica complessa per isolare i vasi sanguigni
“E’ abitualmente utilizzato per gli interventi di rivascolarizzazione miocardica a cuore battente, senza l’utilizzo della circolazione extracorporea – prosegue Boffini – e in questo caso ha permesso di raggiungere agevolmente le vene polmonari di sinistra, che sono dietro al cuore e che dovevano essere suturate per la rimozione della massa”. Paraskevas Lyberis continua: “Mediante questa tecnica complessa le due equipe hanno potuto coordinarsi e collaborare. Infatti dopo l’apertura del torace sono stati isolati il polso di sinistra e il cuore. Con un meticoloso e complesso isolamento di tutti i vasi, il tumore e il polso sinistro ormai non più funzionante perché invaso dalla neoplasia, sono stati asportati in sicurezza. Anche il diaframma, il muscolo che separa il torace dall’addome, coinvolto dalla malattia è stato in parte asportato e ricostruito“.
Aperta la strada a futuri interventi di chirurgia toracica innovativi
“L’approccio multidisciplinare ha permesso di compiere questo intervento così complesso e rischioso. E’ l’ennesima dimostrazione dell’eccellenza che l’ospedale Molinette e la Città della Salute di Torino rappresentano per la nostra regione e di come siano un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale” dichiara Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte. “Ancora una volta un risultato sorprendente che apre la strada a futuri interventi di chirurgia toracica su pazienti che potranno beneficiare della grande esperienza e competenza dei professionisti di un ospedale all’avanguardia come le Molinette”, commenta Emanuele Ciotti, direttore generale facente funzioni della Città della Salute di Torino.