Alcune classi di antidepressivi sono responsabili di un aumento del declino cognitivo nei pazienti con demenza. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista BioMed Central, condotto dagli scienziati del Karolinska Institutet, in Svezia. Il team, guidato dalla scienziata Sara Garcia‑Ptacek, ha valutato gli effetti degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), che spesso vengono prescritti, in alternativa agli inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI), a chi soffre di demenza. I risultati, commentano gli autori, evidenziano la necessità di condurre ulteriori ricerche per valutare le differenze di rischio tra diverse classi di antidepressivi nelle persone maggiormente suscettibili al declino cognitivo.
I ricercatori hanno monitorato l’esposizione a questi farmaci in una coorte di 18.740 pazienti con un’età media di 78 anni. I partecipanti, seguiti dal 2007 al 2018, avevano ricevuto una diagnosi di demenza e la prescrizione di antidepressivi. La funzione cognitiva è stata registrata tramite punteggio Mini-Mental State Examination (MMSE), che misura l’orientamento e la memoria a breve termine. Il follow-up è durato in media 4,3 anni dall’arruolamento. Il 22,8 per cento dei pazienti ha ricevuto una nuova prescrizione di un antidepressivo. Stando a quanto emerge dall’indagine, dosi più elevate di SSRI erano associate a un rischio maggiore di sviluppare demenza grave. Il lavoro ha anche evidenziato un rischio maggiore di fratture e mortalità per tutte le cause nei pazienti con demenza a cui era stato prescritto almeno un SSRI durante o dopo la diagnosi.
I tassi di declino erano più alti tra gli uomini rispetto alle controparti femminili. Gli autori precisano che la gravità della demenza nei singoli pazienti potrebbe contribuire in modo indipendente al declino cognitivo, rendendo difficile attribuire definitivamente gli effetti osservati esclusivamente all’uso di antidepressivi. Saranno pertanto necessari ulteriori approfondimenti – concludono gli scienziati – per chiarire le interazioni tra specifici antidepressivi e il rischio di declino cognitivo nei pazienti con demenza.
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