Il connubio tra Intelligenza artificiale e progresso scientifico non può essere scisso dall’etica e dalla necessità di adottare, rapidamente, un codice ad hoc. Il Comitato etico di Fondazione Umberto Veronesi Ets ha pubblicato due nuovi documenti in merito: il position paper “Intelligenze Future. La ricerca scientifica nell’era dell’intelligenza artificiale” e la “Dichiarazione in materia di integrità nella ricerca 2024“. Il primo testo analizza la situazione attuale, sostenendo come “l’intelligenza artificiale al servizio e in associazione all’intelligenza umana abbia le potenzialità per aiutare l’umanità a risolvere alcune tra le sue sfide più urgenti, illuminare problemi complessi riguardo alla natura di fenomeni ancora poco compresi – come la realtà fisica o la coscienza – nonché migliorare in modo concreto le condizioni di vita delle generazioni presenti e future”.
Il documento raccoglie le principali questioni tecniche ed etiche connesse all’uso dell‘Intelligenza artificiale nella ricerca, con un particolare riferimento alle implicazioni per le scienze biomediche e della vita. Come altri pareri del Comitato etico di Fondazione Veronesi, nell’ultima sezione offre anche una serie di raccomandazioni utili per tutti gli attori del processo di ricerca scientifica (ricercatori e ricercatrici in primis, ma anche agenzie, istituzioni, società scientifiche e riviste), nonché per i decisori politici e la cittadinanza. In sintesi, in questo position paper, si sostiene che: l’Ia offre immense opportunità per la ricerca scientifica e dunque per il progresso umano; l’uso dell’Ia sta già trasformando la scienza a ogni livello, tanto che oggi si parla di “Ai science”, che si dipana lungo tutte le fasi degli studi dalla generazione di nuove ipotesi fino alla comunicazione dei risultati; le potenzialità però sono limitate da alcuni fattori che impediscono di coglierne i benefici, tra cui la qualità dei dati, i pregiudizi negli algoritmi e molti altri.
Tutti questi fattori – continua il documento – richiedono un approccio sistemico per essere eliminati o mitigati: per governare il futuro della ricerca nell’era dell’Ai Science è importante non solo investire in ricerca e formazione, ma anche sostenere un approccio più aperto alla scienza (adottando i principi della cosiddetta open science), predisporre processi di governance adeguati, nonché promuovere l’importanza dell’integrità nella ricerca presso tutti coloro che hanno oggi al processo di ricerca. Visti i benefici che possono derivarne, l’integrazione tra intelligenza umana e artificiale per fini di ricerca scientifica rappresenta un obiettivo da promuovere e potenziare, invece che da temere e limitare, alla fine di inaugurare una nuova era di scoperte e di progresso i cui benefici devono però essere equamente condivisi a vantaggio di tutti.
Il documento di chiusura avanzando tre raccomandazioni generali. La prima: servire adottare un approccio centrato sull’umanità. E’ essenziale sviluppare l’Intelligenza artificiale in modo che risponda ai bisogni umani, tutelare la dignità, la privacy ei diritti fondamentali delle persone, promuovendo il benessere sociale. L’innovazione non deve essere solo tecnica, ma anche sociale e culturale, in modo da migliorare la qualità della vita umana e promuovere il bene comune. In secondo luogo è necessario sostenere e diffondere i principi di “open science” per garantire che l’Ai Science sia sempre più trasparente, libera e accessibile.
Ciò implica la condivisione dei database, degli algoritmi, dei materiali e dei metodi di ricerca, contribuendo così a un ambiente di collaborazione e fiducia tra ricercatori e istituzioni. Terza raccomandazione: la creazione di una cultura radicata nell’integrità è fondamentale per il buon uso dell’Ia nella ricerca. E’ necessario offrire corsi di formazione a ricercatori e ricercatrici e promuovere iniziative di coordinamento tra tutti gli attori coinvolti nel processo di ricerca. In particolare, il Comitato etico raccomanda che tutti i ricercatori che ricevono contributi dalla Fondazione Veronesi di ricerca sottoscrivono, come impegno etico vincolante, la “Dichiarazione in materia di integrità nella ricerca”. Ed è questa la materia del secondo documento pubblicato dal Comitato etico di Fondazione Veronesi.
Si tratta infatti di una versione rivista e aggiornata della Dichiarazione, che vuole “rappresentare un impegno concreto e vincolante per tutti i ricercatori e ricercatrici che ricevono fondi dalla Fondazione Veronesi, proponendosi come un documento unico nel suo genere nel panorama della ricerca italiana e internazionale”. Nell’età dell’intelligenza artificiale e dell’Ai Science, accanto ad altre misure, il Comitato etico di Fondazione Veronesi punta infatti anche sull’importanza di promuovere una più robusta cultura dell’integrità nella ricerca, chiedendo a chi conduce ricerche di questo tipo di assumere un impegno etico e morale esplicito. Entrambi i documenti sono stati pubblicati nel nuovo numero della rivista scientifica “The Future of Science and Ethics”, a cura del Comitato etico di Fondazione Veronesi. Il numero è dedicato proprio ad esplorare il tema dell’Intelligenza artificiale e delle sue implicazioni etiche. E’ liberamente consultabile e scaricabile online.
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