Advocacy e Associazioni 19 Marzo 2025 12:03

Stati Generali sul Diabete: “Il diabetologo sia manager della multi-cronicità”

DM77, diabete tipo 1, reti interdisciplinari e presa in carico delle comorbidità, accesso ai trattamenti, all’innovazione e alla digitalizzazione sono i quattro focus dell'evento che riunisce Istituzioni e 35 Società scientifiche e Associazioni pazienti
Stati Generali sul Diabete: “Il diabetologo sia manager della multi-cronicità”

Ideare e mettere in pratica un nuovo modello di assistenza che non si limiti al diabete, ma affronti anche le comorbidità e la complessa realtà della multi-cronicità. Ancora, garantire un accesso più rapido ed efficace alle terapie grazie alla semplificazione introdotta dalla Nota 100 di Aifa e aggiornare i Livelli essenziali di assistenza (Lea) nel rispetto delle esigenze delle persone con diabete. Infine, adeguare la tariffa della ‘visita diabetologica’, reinserendo prestazioni fondamentali per la diagnosi e la gestione delle complicanze del diabete, come l’esame del fondo oculare e la fotografia digitale del fondo per la retinopatia, da erogare in regime di esenzione per le persone con diabete. Sono queste le quattro priorità individuate dagli esperti che si sono riuniti oggi in occasione degli Stati Generali sul Diabete 2025, evento promosso dalla Federazione delle Società Diabetologiche Italiane-FeSDI e dall’Intergruppo parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili.

Le proposte di policy per una nuova diabetologia

Nel corso dell’evento, che ha visto il coinvolgimento di 35 organizzazioni tra società scientifiche e associazioni di pazienti, è stato presentato il documento “Le proposte di policy per una nuova diabetologia”, un Policy Paper rivolto alle istituzioni con le priorità su cui intervenire per il contrasto al diabete nel nostro Paese. Tra le altre azioni ritenute necessarie secondo gli esperti, il riconoscimento dell’attività fisica come strumento terapeutico, la creazione di una rete dedicata per la gestione della sindrome del piede diabetico, fondi per l’attuazione dello screening del diabete tipo 1 su scala nazionale. Di fronte a una patologia con una prevalenza in Italia del 7% e destinata a crescere, così come in tutto il mondo, dove entro il 2030 ne saranno affetti circa 640 milioni di individui, è dunque evidente l’urgenza di una visione strategica per instaurare un cambio di paradigma in grado di contenere il problema. Il diabete, che da solo assorbe circa l’8% del budget sanitario totale, è anche la prima causa di ulteriori gravi complicanze cardiovascolari, renali, oculari e a carico degli arti inferiori, rappresentando un’emergenza sanitaria su cui intervenire tempestivamente.

Un sfida per il sistema sanitario

“Il diabete è una patologia grave e diffusa, difficile da gestire, con una molteplicità di ricadute sulla persona che ne è affetta, sia dal punto di vista fisico sia psicologico sia in termini di relazionalità sociale  – commenta il Professor Renato Brunetta, Presidente del CNEL che ha ospitato l’evento -. Una patologia che rappresenta una vera sfida per il sistema sanitario e che, più di altre, mette in gioco capacità di prevenzione e stili di vita, due aspetti strettamente legati tra di loro. Sugli stili di vita il CNEL sta lavorando a un disegno di legge delega basato su un approccio globale, che ricomprenda la sfera della sanità e al tempo stesso la formazione, il lavoro, lo sport, la corretta alimentazione. Con l’obiettivo di far convergere l’impegno di tutti: ministeri, istituzioni, mondo della ricerca, scuola, corpi intermedi. Quella degli stili di vita è una partita che si può vincere solo insieme, per il benessere delle persone e al tempo stesso per la sostenibilità dei sistemi di welfare. Dobbiamo puntare su stili di vita sostenibili lungo tutto l’arco dell’esistenza anche perché solo così possiamo salvare il nostro welfare. Stili di vita fondati non sugli obblighi, non sull’imposizione autoritaria e paternalistica ma su stimoli, partecipazione, cultura”.

Necessaria una semplificazione burocratica

“Abbiamo raccolto in un breve documento programmatico le azioni essenziali per dare un nuovo impulso alla gestione del diabete in Italia, focalizzandoci su semplificazione burocratica, aggiornamento dei LEA, diagnosi precoce e tutela dei diritti dei pazienti – aggiunge la Professoressa Raffaella Buzzetti, Presidente FeSDI e della Società Italiana di Diabetologia (SID) – . Ma serve, innanzitutto, un cambio di paradigma. Data la complessità della multi-cronicità, condizione tipica della persona con diabete, è necessario passare da un approccio centrato sulla malattia (disease management) a un modello di gestione della salute (health management). In questo scenario, il diabetologo deve avere un ruolo centrale come primo referente clinico nella preservazione dello stato di salute oltre che nella diagnosi e cura delle complicanze della persona con diabete. Un modello che favorisca un approccio integrato e personalizzato, in cui il diabetologo collabori attivamente con altri specialisti quando necessario”.

Poche strutture specialistiche sul territorio nazionale

“Solo il 30% delle persone con diabete ha accesso a cure specialistiche, cruciali per accedere all’innovazione terapeutica – spiega il Professor Riccardo Candido, Presidente AMD – . Le strutture diabetologiche ben strutturate, con team multiprofessionali di infermieri, dietisti, psicologi e podologi, coadiuvati dal diabetologo, sono ancora poche sul territorio nazionale. E anche laddove presenti, non sempre riescono a garantire adeguati volumi di assistenza. È carente l’integrazione con la medicina generale e con gli altri specialisti, con conseguenti peggiori esiti di salute e crescita delle complicanze. Gli Stati Generali sul Diabete rappresentano una preziosa occasione per affrontare questi problemi insieme a interlocutori chiave, individuando una strategia comune per portare il diabete al vertice dell’agenda politica del nostro Paese”.

Il lavoro dell’intergruppo parlamentare

“Come Intergruppo parlamentare siamo fortemente impegnati, anche attraverso l’impulso legislativo, rispetto all’emergenza che oggi il diabete rappresenta per il nostro sistema sanitario – dice la Sen. Daniela Sbrollini, Co-Presidente Intergruppo Parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili e Vicepresidente della X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro e previdenza sociale del Senato -. L’alleanza fra mondo scientifico, istituzioni e pazienti è determinante nel contrasto a questa pandemia. L’impegno contro il diabete richiede un lavoro comune su più fronti, a partire dalla prevenzione e dalla promozione dei sani stili di vita, che comprendono un insieme di pratiche, come la corretta alimentazione, e come l’attività fisica, che va intesa e promossa come un vero e proprio strumento terapeutico. Per questo motivo ho presentato un Disegno di legge che intende dare la possibilità di inserire lo sport in ricetta medica, così che le persone, usufruendo delle detrazioni fiscali, siano incentivate a impegnarsi in attività positive per la propria salute”.

Garantire alle persone con diabete gli stessi diritti di chi è sano

“Il diabete, come l’obesità, comporta gravi ripercussioni sulla qualità della vita di chi ne è affetto, dei suoi famigliari e di coloro che se ne prendono cura. Le riforme in atto, che ridisegnano l’assetto dei servizi e della presa in carico dei pazienti in ottica di prossimità territoriale, rappresentano la chiave di volta per migliorare il benessere delle comunità e per garantire più sostenibilità al Servizio Sanitario Nazionale – conclude l’On. Roberto Pella, Co-Presidente Intergruppo Parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili -. Come Intergruppo parlamentare portiamo avanti un lavoro comune, anche attraverso l’iniziativa legislativa, nel mettere il tema al centro dell’agenda politica secondo un approccio olistico e multisettoriale, volto a garantire alle persone con diabete gli stessi diritti delle persone sane, portando avanti un’alleanza tra tutti i soggetti coinvolti e promuovendo a tutti i livelli di governo la cultura dei sani stili di vita e della prevenzione”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Stati Generali sul Diabete: “Il diabetologo sia manager della multi-cronicità”

DM77, diabete tipo 1, reti interdisciplinari e presa in carico delle comorbidità, accesso ai trattamenti, all’innovazione e alla digitalizzazione sono i quattro focus dell'evento che riun...
Advocacy e Associazioni

Disabilità, Legge 62: “Da settembre 2025 sperimentazione estesa ad altre 10 province”

Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna”
Nutri e Previeni

Frutta, caffè, cioccolato e vino riducono fino al 23% il rischio di sindrome metabolica

Una dieta ricca di prodotti come uva, fragole, arance, cioccolato, vino e caffè, può ridurre il rischio di sindrome metabolica fino al 23%. Almeno questo è quanto emerso da u...
Nutri e Previeni

World Obesity Day, l’appello alle Istituzioni: “Inserire l’obesità nei Lea e tra le patologie croniche”

Dalle organizzazioni italiane aderenti e partner della World Obesity Federation una lettera aperta rivolta alle Istituzioni. L’onorevole Pella: “Ad aprile l’approvazione della Legge ...